Famoso per essere il genero di Alfredo Pallone (melogniano di fierro), fallita la scalata in Fratelli d’Italia, cercato di sputtanare gli amici registrandone le telefonate, ha finalmente trovato casa a Ceppaloni, casa dell’ultimo Mammut democristiano della Prima Repubblica
FROSINONE – Che era un finto assessore di Fratelli d’Italia, Pasquale Cirillo, lo avevamo scritto in tempi non sospetti scatenando le ire del suocero Pallone versione Banfi allenatore.
Di qualche giorno fa la notizia della sua uscita dal partito di Giorgia Meloni. Una fuga sulla fasica per abbracciare Clemente Mastella sindaco di Benevento e re di Ceppaloni. Un fenomeno del trasformismo democristiano, attuale sindaco di Benevento.
Alfredo Pallone quando lesse l’articolo scritto da noi sul genere ha fatto smuovere il gotha della politica regionale e nazionale per farci redarguire e minacciando denunce a destra e manca.
Qualcuno ci ha suggerito che le cose non stavano come da noi raccontate. Che Cirillo è un bravo ragazzo distante mille miglia dalla politica del suocero. Che registra le conversazioni con gli avversai politici solo per sputtanarli al momento giusto ma che se non servono le lascia in memoria. Non sappiamo se registri tutto, certo è che ha registrato il senatore Ruspandini trovando così il pretesto di una via d’uscita da un partito che non gli lasciava far carriera solo perché raccomandato.
Dopo i nostri articoli i pallone-boys hanno deciso di rimettere il Pallone al centro ma invece di indossare la maglia di Fratelli d’Italia hanno deciso di indossare la divisa del Ceppaloni.
Cirillo in questa occasione ha finalmente dimostrato di aver appreso gli insegnamenti del suocero che nel corso degli ultimi anni anni ha transitato in quasi tutti i partiti dello schieramento di centro/centrodestra garantendosi ovviamente una poltroncina all’Enac.
Negli ultimi tempi, Alfredo l’Europeo, ha cominciato a coltivare la passione per i gabbiani che sorvolano discariche e che possono infastidire gli aerei cercando di trovare contromisure alla Putin contro i voraci volatili.
Nelle scorse settimane, abbiamo raccontato il tentativo di scalata che il gruppo vicino all’ex eurodeputato Alfredo Pallone aveva tentato di compiere all’interno di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone.
Azione fatta con colpi bassi e sgambetti al senatore Massimo Ruspandini.
Francesco Lollobrigida fu costretto ad intervenire in provincia di Frosinone confermando la leadership di Ruspandini e spendendo (inutilmente) parole di cortesia al Pallone furioso.
La conferma dei vertici provinciali del partito hanno spinto l’ambizioso Cirillo alla fuga nel partito di Mammut Mastella dove ha subito ottenuto un prestigioso incarico (talmente vuote le poltrone del nulla che poteva chiedere qualsiasi ruolo).
Pasquale Cirillo, laureato nientepopodimeno presso la Pontificia Universitas Lateranensis nel 2009 oltre che, ari nientepopodimeno, possessore della Laurea in Derecho conseguita presso Universitat Abat Oliba di Barcellona, assessore nel comune di Frosinone, rappresenterà nel Lazio “Noi di Centro” di Clemente Mastella. Mica pizza e fichi. Mica Super Santos o Super Tele.
Le previsioni su una possibile fuga verso il centro sono state puntualmente rispettate.
Cirillo ha avuto, per il nuovo incarico, un battesimo d’eccezione con la formalizzazione effettuata dal segretario nazionale Mastella in persona: “Ringrazio l’avvocato Cirillo per aver scelto di condividere il progetto politico di Noi Di Centro. Sono sicuro che saprà radicare e organizzare al meglio il partito nel Lazio”. Lo stesso Cirillo, poi, ha dichiarato: “Ho scelto con convinzione di aderire al progetto politico perché nel Paese e nelle realtà locali c’è sempre più bisogno di un Centro che sappia interpretare al meglio le istanze dei cittadini”. Un ragionamento politico di un personaggio che con la politica porta a casa la pagnotta mica semi di soia.
Dopo queste parole è lecito domandarsi cosa ci facesse Cirillo dentro Fratelli d’Italia.
Per chiudere, una osservazione squisitamente politica.
La giunta del leghista Nicola Ottaviani è rappresentata anche dal Polo Civico (che però ha già in tasca un accordo, per le prossime elezioni, con il centrosinistra) e da Mastella. Per il sindaco, Fratelli d’Italia, a differenza di “Noi di Centro”, non ha diritto ad essere rappresentato nella sua giunta.
Consigliamo ad Ottaviani di valutare con attenzione le innumerevoli esternazioni del leader di Cirillo, Clemente Mastella, verso il segretario leghista Matteo Salvini.
Da “Salvini è un ciarlatano, con lui si perde” a “Salvini mostra i muscoli ma non è il Papete”, fino ad arrivare alla querela per un tweet allusivo del leader della Lega.
Per finire c’è anche la multa fatta recapitare allo stesso Salvini (e alle persone presenti con lui in un incontro pubblico) dalla Municipale per non aver indossato la mascherina.
Una cosa è certa, una eventuale ricostruzione di un centrodestra unito che deve passare anche dai territori non può includere Clemente Mastella e i suoi rappresentanti locali.
Questo lo sa anche Domenico “Mimmo” Fagiolo che adesso, dopo aver attaccato frontalmente i vertici provinciali e regionali di Fratelli d’Italia, si trova solo soletto come un pesce fuor d’acqua.
Seguirà i suoi partner politici tra le braccia di Mastella?
P.S. Considerato l’epilogo che ha preso la disputa all’interno di Fratelli d’Italia a Frosinone, si aspettano con ansia le dimissioni di Pallone dal partito (a condizione che abbia veramente sottoscritto la tessera) e le dimissioni da assessore da parte di Pasquale Cirillo, visto che non è chiaro quale sia il peso del partito di Mastella a Frosinone e quale consigliere lo rappresenti.
Chissà se nelle prossime ore Lollobrigida sarà costretto a difendere nuovamente il povero Pallone da queste critiche difendendolo dal genero “traditore”.