Tragedia nei cieli della Romania: un caccia Mig 21 Lancer e un elicottero Iar 330 Puma si schiantano a terra, 8 morti

COSTANZA – Ci sono almeno otto vittime a causa dei due terribili incidenti aerei sopra i cieli della Romania orientale, avvenuti intorno alle 20 di ieri, mercoledì 2 marzo, a causa del maltempo (forte nevicata) a circa 50 chilometri a Nord di Costanza, principale sbocco sul Mar Nero del Paese. Negli incidenti sarebbe morto solo personale militare impegnato in missioni di pattugliamento aereo mentre al di là dei confini l’Ucraina combatte la terribile guerra contro l’invasore russo.

Il primo velivolo caduto è un caccia che faceva parte di una formazione composta da due Mig 21 LanceR, in missione per il pattugliamento aereo dell’area Est della Romania, nella regione di Dobrugia.

Poco dopo aver perso il contatto, è scomparso dai radar. Si è schiantato ed è stato poi ritrovato vicino a Cogealac, in un’area disabitata nei pressi del Mar Nero. Il pilota è stato trovato morto.

Alla ricerca di superstiti e in missione di ricerca e salvataggio è stato così inviato un elicottero Iar 330 Puma, caduto nell’area di Gura Dobrogei, a soli 11 chilometri dall’aeroporto. A bordo c’erano altri 7 militari.

A darne la notizia è stato il ministero della Difesa romeno, che ha spiegato i dettagli delle due missioni e spiegato che i due velivoli sarebbero precipitati a causa delle condizioni  meteorologiche avverse, e non ci sarebbero stati attacchi da parte di forze militari esteri.

“Esprimo il mio profondo cordoglio e la mia piena vicinanza alle famiglie per la perdita di otto soldati della base aerea Mihail Kogalniceanu”, ha dichiarato Klaus Iohannis, presidente della Romania.

Le operazioni di ricerca e salvataggio sono state avviate con urgenza e un elicottero per la ricerca e soccorso IAR-330 Puma, della 57a Base Aerea Mihail Kogălniceanu, è decollato d’urgenza verso la zona del possibile impatto del MiG-21 intorno alle 20:21 perdendo anch’esso il collegamento radio con la torre di controllo. L’elicottero è scomparso dai radar intorno alle 20:44 dopo che il pilota aveva segnalato condizioni meteorologiche avverse e gli era stato ordinato di tornare alla base.

L’ultima posizione nota dell’elicottero, che aveva a bordo un equipaggio di sette persone, è l’area di Gura Dobrogei, nella contea di Costanza, a circa 11 km dall’aeroporto. Purtroppo in una stampa l’aviazione militare rumena ha confermato la perdita di tutto l’equipaggio dell’elicottero IAR 330 Puma.

Anche il pilota del MiG-21 LanceR è deceduto a seguito dell’incidente. Il capitano Costinel Iosif Niță dell’861st Combat Aviation Squadron della 86th Air Base di Borcea era in volo con un secondo Mig-21 e stava effettuando una missione di pattugliamento aereo su Dobrogea.

Tutti i velivoli dei modelli coinvolti degli incidenti della sera del 2 marzo, i MiG-21 LanceR e gli IAR 330 Puma, sono stati messi a terra in attesa che la commissione dello stato maggiore dell’aeronautica rumena e della procura militare annessa al tribunale militare di Costanza chiariscano le circostanze in cui sono avvenuti i due incidenti.

Attualmente sulla base aerea di Mihail Kogălniceanu sono basati anche otto Eurofighter dell’Aeronautica Militare e sei Eurofighter della Luftwaffe tedesca che stanno operando nell’ambito della missione eAPAS- enhanced Air Policing Area South a guida italiana, contribuendo al servizio di QRA – Quick Reaction Alert, svolto congiuntamente da entrambe le forze aeree a garanzia della sicurezza dello spazio aereo del fianco est dei Paesi dell’Alleanza.

Dal mese di dicembre dello scorso anno, infatti, sono presenti sulla base romena i velivoli Eurofighter e gli equipaggi di volo provenienti dai quattro Stormi dell’Aeronautica Militare che normalmente, in Patria, garantiscono senza soluzione di continuità, la difesa dello spazio aereo italiano (4°Stormo di Grosseto, il 36° di Gioia del Colle, il 37° di Trapani e il 51° di Istrana). Gli aerei militari italiani sono inquadrati nella Task Force Air “Black Storm”.

La Romania rientra tra quei paesi dell’ex Patto di Varsavia i quali dopo la fine dell’alleanza con l’Unione Sovietica, hanno visto un progressivo ridimensionamento del loro potenziale di difesa aerea. Dopo la messa in servizio del programma LanceR, iniziato nel 1993 e concluso nel 2003 con l’ultima consegna, la Romania aggiornò 110 MiG 21 tra monoposto e biposto, ad opera della rumena Aerostar in collaborazione con l’israeliana Elbit Systems, con lo scopo di aggiornarne l’avionica e i sistemi d’arma e aumentarne cosi l’interoperabilità e compatibilità con gli standard  delle altre forze aeree NATO.

Nei primi anni il programma si dimostrò efficace, portando i MiG 21 LanceR rumeni al pari dei velivoli di tante altre forze aeree NATO. Poi però, col passare degli anni, sia per il progressivo avanzamento tecnologico dei sistemi di difesa, sia soprattutto per la sempre più difficile disponibilità di parti di ricambio per i MiG 21, il potenziale aereo rumeno andava progressivamente riducendosi, fino ad avere una decina di velivoli in condizioni operative per ciascuno dei due Squadron, basati a Campia Turzii e Mihail Kogalniceanu.

A questo punto la Romania decise per l’acquisto di 12 F-16 AM/BM dal Portogallo sotto il programma Peace Carpathian, con l’intenzione di acquistarne altri 36 per poter rimpiazzare tutta la flotta di MiG 21, ma le limitazioni finanziarie rappresentano il principale ritardo in tale programma. Alla stato attuale, una dozzina di MiG 21 LanceR e 12 F-16 rumeni non sono sufficienti per garantire la totale difesa aerea di un paese che presenta circa 225 km di coste sul mar Nero e dista meno di 400 Km dalla Crimea, ora russa.