L’ex ministro e parlamentare siciliano è accusato di traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma
ROMA – L’ex ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano è indagato per traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma per la fornitura di mascherine e camici.
In seguito all’indagine (della quale ci siamo occupati ampiamente) riguardante la fornitura di 5 milioni di mascherine FFP2 e 430.000 camici da parte della European Network Tlc nella prima fase dell’emergenza sanitaria per un prezzo complessivo di circa 22 milioni di euro sono finiti agli arresti domiciliari gli imprenditori Andelko Aleksic, Vittorio Farina, e Domenico Romeo indagati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, per frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata e traffico di influenze illecite.
«L’attività tecnica ha evidenziato il quadro relazionale di cui Vittorio Farina si avvantaggia nello svolgimento della sua attività di procacciatore di affari per conto della Ent Srl. Farina vanta – si legge nell’ordinanza- rapporti con personaggi noti», come per l’appunto l’ex senatore Saverio Romano, «soggetti per il tramite dei quali riesce ad avere contatti con pubblici amministratori che in questo periodo si occupano delle forniture pubbliche di dispositivi medici e di protezione individuale».
L’inchiesta si sta concentrando su mascherine e camici senza idonea certificazione destinati a rifornire il personale della Protezione civile del Lazio nel corso della prima, drammatica, ondata di Coronavirus. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno proceduto anche al sequestro preventivo di 22 milioni di euro e dato esecuzione nei confronti di una società milanese alla misura interdittiva del divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione.
L’indagine è stata avviata a seguito di una segnalazione fatta ai magistrati dell’agenzia Regionale della Protezione Civile del Lazio. A fronte dei contratti sottoscritti, che prevedevano la consegna di dispositivi di protezione individuale marcati e certificati CE, l’impresa milanese facente capo ad Aleksic, che fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore dell’editoria, ha dapprima fornito documenti rilasciati da enti non rientranti tra gli organismi deputati per rilasciare la specifica attestazione e, successivamente, per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente dalla Cina, ha prodotto falsi certificati di conformità forniti da Romeo anche tramite una società inglese a lui riconducibile, ovvero non riferibili ai beni in realtà venduti.
«Sono consulente della European network dal marzo 2020 – ha precisato con una nota l’ex ministro ed ex parlamentare Saverio Romano – con regolare contratto, per mezzo del quale ho svolto regolare attività professionale. La fattura citata dagli organi di stampa è del maggio 2020 e ha in sé sia la causale dell’attività medesima sia il riferimento al contratto di consulenza. Ho già esibito alla Guardia di finanza, che indaga sui fatti documentati, i necessari e dovuti riscontri. Risulta anche il nome di mia moglie dall’evidenza bancaria poiché il nostro conto corrente è cointestato».
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