Bucarest, si schianta in auto contro l’ambasciata russa: morto (VIDEO)

Nel suo ultimo post su Fb scriveva: “Sono anche io ucraino”

BUCAREST – Un’automobile si è schiantata contro il cancello dell’ambasciata russa a Bucarest, in Romania.

Come riferisce la polizia locale, il veicolo ha preso fuoco e il conducente è morto sul colpo.

Bogdan Drăghici

L’uomo è stato successivamente identificato dalla polizia romena: si tratta dell’avvocato Bogdan Draghici, che nel suo ultimo post su Facebook prima dell’insano gesto, aveva condannato l’invasione della Russia e scritto: “sono anche io ucraino”. Al momento non si conoscono i motivi di quanto accaduto, ma le forze dell’ordine non escludono alcuna ipotesi.

L’auto si è schiantata contro il cancello, ma non è entrata nel complesso dell’ambasciata. Un video comparso sui social mostra il veicolo avvolto dalle fiamme, mentre il personale di sicurezza accorre nell’area. I vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio.

Il conducente – Secondo i media locali, martedì Draghici era stato condannato a 15 anni per aver abusato di sua figlia. Era salito alla ribalta negli anni scorsi anche per le battaglie dei diritti dei padri portate avanti con l’associazione T.A.T.A della quale era presidente.

Ambasciatore russo a Bucarest: “Atto terroristico” – L’incidente avvenuto contro l’ambasciata russa a Bucarest può essere definito “un attacco terroristico”. Ne è convinto l’ambasciatore russo in Romania, secondo quanto riferisce la Tass.

Secondo realitatea.net, Bogdan Drăghici, presidente dell’associazione TATA era un personaggio controverso. In passato, l’uomo era stato accusato di aver abusato  sessualmente della figliastra quando aveva solo 10 anni. L’indagine di qualche anno fa lo avrebbe portato ieri ad una sentenza di condanna per le sue azioni.

Il caso è stato dibattuto e reso pubblico, soprattutto da quando Bogdan Draghici, avvocato di professione, è diventato noto al pubblico come presidente dell’Associazione TATA, una ONG che ha sostenuto i diritti dei padri sui propri figli, nel contesto delle cause di divorzio.