ALLUMIERE – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata dall’avvocato del sindaco di Allumiere, Salvatore Maruccio: “La decisione del Gip di Civitavecchia è intervenuta dopo un serrato svolgimento di indagini, estremamente articolate e puntualmente svolte dai Carabinieri caratterizzate, come nella logica del servizio svolto, da particolare attenzione.
Mesi e mesi di intercettazioni, sequestri di apparati informatici, cellulari, perquisizioni presso la sede comunale di Allumiere, decine e decine di testimonianze. Il sindaco Pasquini è stato raggiunto da una informazione di garanzia nel luglio 2021 per il reato di rivelazione del segreto di ufficio. Nelle immediatezze delle indagini, parliamo di ben oltre un anno fa, il Sindaco si è messo a disposizione della Procura per quanto a sua conoscenza tenendo una condotta assolutamente lineare e irreprensibile per tutta la durata delle indagini.
Al termine delle stesse ha chiesto di essere interrogato ed ha fornito ogni delucidazione sulla propria posizione. In linea con la propria condotta ha presentato richiesta di archiviazione che ha consentito al PM di svolgere ulteriori accertamenti in esito ai quali lo stesso ha avanzato la richiesta poi accolta dal Gip.
Va dato atto, e non sulla base di una mera formula affabulatoria, della correttezza del Pubblico Ministero il quale nulla ha tralasciato nello svolgimento delle indagini, in ragione anche delle corrette aspettative del Sindaco Pasquini indagato e, soprattutto, quale pubblico amministratore. Lo stesso ha vissuto l’anno e mezzo di indagini cercando di sfuggire anche ad alcune gogne mediatiche scatenatesi nella pervicace ricerca di un colpevole ad ogni costo, specialmente di parte avversa.
Certamente un compito non facile per chi vive a stretto contatto con una comunità di 3800 persone, tutte conosciute, con le quali si convive a stretto contatto quotidianamente, laddove una qualsiasi indagine giudiziaria solleva ipotesi, sospetti, illazioni, considerazioni e, inevitabilmente, offre ampio campo a giudizi ed ipotesi che affondano nel giustizialismo la spada della condanna anticipata. Come difensore non posso che essere soddisfatto di un esito nel quale unitamente ai colleghi del mio studio abbiamo creduto e lavorato alacremente”