Civitavecchia Porto – Gli agenti della PAS col tasso d’assenza più alto d’Europa fanno vertenza di lavoro. Nel 2023 la società cesserà di esistere

Il socio unico approva il bilancio del 2021 per la prima volta in attivo dopo anni ma non basterà a salvare l’ente

CIVITAVECCHIA – PAS è l’acronimo della Port Authority Security. La società in house dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale che si occupa della sicurezza e vigilanza del sedime portuale di Civitavecchia.

Il nuovo amministratore unico, dopo tanti anni di lunga agonia amministrativa ed economica ha chiuso il bilancio del 2021 con 400 euro di attivo. Un record viste le perdite degli anni precedenti.

A fronte dei sacrifici fatti dal socio unico, però, la sorte di questa società sembra ormai essere segnata. Il 31 dicembre del 2023 scadrà il contratto che lega la società all’ente e, cosa ormai certa, non sarà rinnovato.

Le motivazioni sono tante ma anche i lavoratori ci hanno messo e ci mettono del loro. Il tasso d’assenza nella società di vigilanza rasenta il 30% quotidiano. Un record in Europa e forse nel mondo. Basti pensare che in questo ponte pasquale l’ente sarà costretto a chiedere l’aiuto di società esterne per coprire i servizi.

Malattie, permessi in deroga alla legge 104 (familiari anziani o malati), ferie il 30% del personale non sarà disponibile.

Una cosa questa che si ripete sempre, in particolar modo quando c’è da coprire i turni di notte o quelli più massacranti quando partono le navi d’estate.

Un atteggiamento che non ha aiutato e non aiuta i lavoratori che, evidentemente, pensano di lavorare per un corpo di polizia statale e che quindi hanno la salvaguardia del posto di lavoro comunque vadano le cose. Si sbagliano.

Tra i più pagati d’Italia i vigilantes privati dell’Authority hanno iniziato anche singole vertenze di lavoro personali contro l’ente per vedersi riconosciute indennità che, secondo loro, andavano pagate perché non contemplate nel loro contratto di lavoro. Se ne discuterà davanti il giudice del lavoro il 22 novembre prossimo.

Non tutti i lavoratori sono così. Ci sono anche quelli che lavorano con serietà, dedizione e sacrificio. I furbetti, ovviamente, danneggiano anche loro. Il problema è che facendo i furbi trascorrendo le festività di Pasqua in famiglia invece che lavorare li porterà presto a non avere più un posto di lavoro. La pacchia è finita. Per tutti.