FROSINONE – Riceviamo e pubblichiamo: Non si comprende, quello che è certo che la sanità provinciale pecca di personale di ogni profilo qualifica e professione, spende circa 160 milioni di euro nella mobilità passiva, è carente di posti letto per acuti, diversamente dalla provincia di Latina non è fornita di una base di elisoccorso, piste di atterraggio tante, zero nel comune capoluogo, insomma una servizio sanitario provinciale inefficace/inefficiente all’esigenze dei cittadini utenti contribuenti, che per curarsi troppo spesso si vedono costretti a varcare i confini o pagare di tasca propria le necessarie cure sanitarie.
Concorsi e avvisi lentezza inenarrabile, lo vediamo con l’avviso pubblico per l’assunzione di personale con qualifica di OSS “operatore Socio Sanitario” che indetto nell’anno 2019 per l’assunzione di 120 unità di personale (si badi bene avviso pubblico per solo titoli e non concorso pubblico che indubbiamente richiede maggior tempo) sono passati ben tre anni, ed ancora non si proceduto alle assunzioni delle previste 120 unità a fronte delle 260 previste nel piano triennale 2019/2021 del fabbisogno; lo vediamo per l’assunzione dei tecnici sanitari, dei dirigenti medici specialisti, del personale infermieristico, del personale amministrativo, lentezza inaudita – celerità inaspettata quando si vuole.
Ed allora lentezza burocratica o volontà strategica “Romanocentrica”?
Esempio: appare assai strano il limite posta all’utilizzo parziale della graduatoria dell’avviso pubblico “manifestazione d’interesse” di recente approvazione, le cui assunzioni sono limitate alla solo sostituzione del personale assente per gravidanze e lunghe malattie, sebbene la determina richiama anche il personale in quiescenza ecc!
Perché non si procede all’assunzione fosse anche a tempo determinato (prassi oramai consolidata) trascurando il reale fabbisogno?
Vale rammentare, che il fabbisogno infermieristico rilevato e approvato dalla Regione Lazio per il triennio 2018/2022 era di 247 unità, cresciuto notevolmente a seguire con la cessazione per qiescenza del personale in servizio, che indubbiamente le poche assunzioni operate tramite altre graduatorie regionali e/o fuori regione non sopperiscono le annose carenze.
Per di più, con i recenti conferimenti di incarichi di Coordinamento sono venute meno ben 86 unità infermieristiche i cui posti resosi vacanti non sono stati in nessun caso ancora ricoperti.
Anni di blocco delle assunzioni inenarrabili ed è implicito che il costante mancato ricambio generazionale comporta quanto accade, ed allora perché ragionevolmente non si procede alle assunzioni fosse anche a tempo indeterminato dei professionisti sanitari – tecnici Sanitari – amministrativi e dirigenti medici? Esempio eclatante la sanità penitenziaria, che traslata dal Ministero di Grazia Giustizia al Servizio Sanitario dal lontano 2008 non ha ancora un organico dedicato e fatta eccezione di qualche unità è gestito con personale a partita IVA!!! Quando le dovute assunzioni?
Perché si continua a fare ricorso ai consulenti esterni a partita IVA – acquisto di prestazioni con costi esorbitanti e non si procede alle regolari assunzione di personale? Ed ancora, quando l’annunciata internalizzazione dei servizi esternalizzati che hanno dato vita a un esercito di nuovi poveri e servizi assai discutibili? Si è mai proceduto ad esamina dei costi benefici?
Rosa Roccatani