TUSCANIA – Il Gruppo archeologico controbatte al sindaco sulla vicenda della pulizia della Tomba a Dado. “Abbiamo letto nei giorni scorsi la risposta di Bartolacci alla nostra dichiarazione circa il grave episodio che ha colpito i volontari del Gruppo archeologico Città di Tuscania all’ingresso dell’area archeologica della Tomba a Dado – scrivono -. Un atto, considerato unanimemente grave e inaccettabile, che ha visto l’associazione sommersa da messaggi e gesti di solidarietà, dei quali il direttivo ringrazia la cittadinanza e i molti professionisti che hanno voluto esprimersi sull’accaduto”.
“La risposta del sindaco – dichiara il vicedirettore Franco Livi –, è una provocazione bella e buona. I lavori di sfalcio stavano per concludersi quando abbiamo chiesto di accedere e siamo stati bloccati. Poi, una volta uscito l’operaio comunale, il cancello è stato chiuso e non ci è stato permesso di andare oltre. Quello della sicurezza è un tema importante, ma totalmente slegato dalla questione principale: chi è l’ente gestore dell’area e chi ne è il responsabile? Per il contratto sottoscritto tra Comune, proprietari dell’area e Gruppo acheologico, l’associazione è custode, gestore e responsabile dell’area per conto del Comune. Accordo approvato nel 2019 e ancora in vigore, che noi rispettiamo, il Comune no”.
“Non è la prima volta che questo accade – conclude Livi –, ma questa volta si è andati oltre, decidendo di operare con continui atti di ostilità nei nostri confronti, cioè nei confronti di chi quelle aree archeologiche le ha recuperate e valorizzate.”
“Sembra di essere immersi in una farsa latina – commenta il direttore Alessandro Tizi –, in cui ognuno sembra avere il diritto comico di dire la sua, senza alcun reale appiglio con la realtà. I volontari, che intendevano effettuare interventi di manutenzione presso la necropoli, interventi autorizzati nell’ambito di un protocollo d’intesa con la Soprintendenza, sono regolarmente formati, dotati di duplice assicurazione, antinfortuni e operano con tutti i dispositivi di sicurezza. Inoltre, il sindaco si chiede di chi sia la responsabilità. La responsabilità durante i lavori nell’area è dei volontari stessi e dei vertici dell’associazione, così come prescrive l’accordo che indica i soggetti cui è affidata la manutenzione del sito”.
E conclude: “Dov’era il sindaco quando per quattro anni, dal 2017 al 2021, abbiamo effettuato i lavori di recupero in diverse aree archeologiche, in stretta sinergia con gli operai comunali o in totale autonomia?”
Lavori che hanno compreso le necropoli della Peschiera, di Pian di Mola e l’area della Civita”.