Il porto di Civitavecchia torna ai livelli pre Covid. Claudio Pica, Fiepet: “Usiamo il Pnrr per una vera infrastruttura”
Civitavecchia ride perché il porto di Roma è tornato a livelli di traffico pre Covid, ma la Capitale piange, perché di quel flusso di turisti che “atterrano” dalle grandi navi da crociera, in città arriva ben poco. Sbarcano sì da mezza Europa, e in tanti, ma finito il giro della città tornano sulla nave.
Per il sistema del turismo romano è una beffa. E a dirlo sono i numeri. Secondo l’Autorità portuale del Tirreno, che governa gli hub di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, il primo trimestre del 2022 è tutto positivo: il traffico passeggeri ha registrato un incremento del 34% con 111 mila transiti mentre per le crociere, al netto delle restrizioni Covid, l’incremento rispetto all’anno precedente è stato del 460% con oltre 47mila turisti che hanno “ancorato”, pari a una media giornaliera di oltre 500 persone.
Claudio Pica, Fiepet: “Serve una vera infrastruttura per collegare Roma”
“Numeri che ci fanno tornare il sorriso e la speranza di un riequilibrio – spiega Claudio Pica, leader di Confesercenti Fiepet – ma che vanno letti con una lente diversa. In valore assoluto stiamo parlando di una goccia nel mare, rispetto alle presenze medie giornaliere di una città come Roma – che testimoniano grande vivacità del sistema porti, un’attrattività di Roma da livelli precedenti la pandemia e una serie di nodi irrisolti, come quello delle infrastrutture. Perché se il porto e le grandi compagnie festeggiano la ripresa, l’effetto su Roma è minimo. Intanto i turisti che sbarcano dalle grandi navi arrivano in città a metà mattinata e ripartono al pomeriggio e a mala pena consumano un pasto e un gelato, dall’altra questo flusso di traffico arriva con iu pullman perché non esiste un’infrastruttura che colleghi Civitavecchia a Roma in tempi brevi. Un esempio: dall’aeroporto di Fiumicino si può arrivare in città con un treno veloce e in pochi minuti si scende a Termini, da Civitavecchia ci si sposta su gomma e la maggior parte del tempo si brucia viaggiando.
Regione Comune devono mettersi al tavolo e impegnare i fondi del Pnrr che realizzare al più presto un sistema di collegamento con la Capitale che consenta di percorre la distanza di 80 chilometri in mezz’ora. Oggi chi vuole prendere il treno che sa bene è un Freccia Bianca da 47 minuti, se invece si sbaglia orario si viaggia su Regionale che per arrivare a Termini impiega più di 1 ora. Insomma, la ripresa del turismo crocieristico deve far riflettere sulla necessità di dotarci di un’infrastruttura moderna. Oggi possiamo farlo ò conclude Pica – domani sarà tardi. E visto che il Pil di Roma è fatto principalmente da servizi per il Turismo, c’è bisogno di darsi una svegliata”.