Graffignano – La sala consiliare intitolata al carabiniere martire Alcibiade Cavalieri

Il “Comitato Pro Centenario 1918-1922”, per la ricerca storica del periodo dal 1918 al 1922 nel viterbese, plaude all’iniziativa di intitolare la sala consigliare di Graffignano ad Alcibiade Cavalieri, appuntato dei Reali Carabinieri, e invia una nota per ristabilire la verità

GRAFFIGNANO – Il “Comitato Pro Centenario 1918-1922”, plaude all’iniziativa di intitolare la sala consigliare di Graffignano ad Alcibiade Cavalieri, appuntato dei Reali Carabinieri ucciso a Montecompatri (Roma) e decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Il Comitato per la ricerca storica del periodo dal 1918 al 1922 nel viterbese, nell’intento di ristabilire la verità che emerge dagli atti ufficiali dell’epoca, ricorda che il Cavalieri venne ucciso dopo che i sovversivi socialcomunisti avevano aggredito i fascisti al termine di un pacifico comizio tenuto da questi ultimi.

Alcibiade CavalieriNel rapporto firmato all’epoca dal Vice Commissario di Polizia Carlo Rella e dal Capitano dei Carabinieri Francesco Oliva, si legge che “la mattina del 21 maggio ad ore 10 ebbe luogo a Montecompatri un pubblico comizio di propaganda fascista in occasione della inaugurazione del Gagliardetto di quella Sezione del Fascio di Combattimento. Il comizio, al quale intervennero rappresentanti dei fasci di Roma, Frascati e Tivoli, si sciolse con  la massima calma ed ebbe termine senza alcuno incidente, alle ore 11,30. Alle ore 19,30 di detto giorno, una comitiva di poco più di 20 operai da Montecompatri dopo aver banchettato e bevuto nei pressi del cantiere delle case popolari in costruzione sulla via di Rocca Priora, faceva ritorno in paese al canto di “Bandiera Rossa”.”

Lungo la strada gli operai tentarono di strappare il distintivo appuntato al bavero di un fascista di 17 anni, che riuscì a liberarsi per il pronto intervento di alcuni passanti. Poi aggredirono un fascista di 26 anni, insultandolo e tentando di strappargli il distintivo. Si scatenò una rissa, i fascisti si organizzarono “e tra costoro e gli operai sovversivi furono scambiati dei colpi d’arma”.

Udendo l’esplosione delle pistolettate, l’appuntato dei Carabinieri Reali Alcibiade Cavalieri, che con il carabiniere Pietro Giovenale si trovava di servizio al cinematografo, “richiamato dal clamore della rissa intervenne prontamente per dividere i contendenti, ma fatti pochi passi dal cinematografo, venne mortalmente ferito da un colpo di rivoltella all’addome. Dalle indagini finora espletate è risultato che la zuffa fu causata dal contegno provocante tenuto dalla comitiva degli operai anzidetta nei rapporti dei giovani fascisti, che i colpi di arma da fuoco esplosi furono in tutto cinque o sei e detti colpi devono essere stati sparati, sia dai fascisti, che dagli operai sovversivi”.

L’appuntato venne ricoverato in fin di vita all’ospedale e morì il giorno dopo. Il colpo mortale, ricostruirono gli inquirenti, sarebbe stato esploso dai sovversivi socialcomunisti. Furono arrestate diverse persone partecipanti alla rissa, cinque delle quali risultarono pregiudicate.

Le indagini per identificare l’autore dell’omicidio furono infruttuose. Venne fortemente indiziato un sovversivo comunista, notato da un testimone con in mano una pistola, che fu arrestato e denunziato come sospetto autore dell’omicidio. I personaggi coinvolti nella sparatoria furono tutti amnistiati nel dicembre 1922

I fascisti resero omaggio all’appuntato intervenuto in loro difesa e apposero nel 1927 una targa sulla facciata di un Palazzo vicino al luogo dell’omicidio e gli intitolarono una Piazza di Monte Compatri. Inoltre, il nome dell’eroico Appuntato venne inserito nell’elenco dei Carabinieri caduti durante gli scontri contro i sovversivi nel periodo 1919-1922.

Finita la guerra la targa commemorativa fascista venne quasi sicuramente distrutta. L’intitolazione della piazza al Cavalieri rimase fino alla fine degli anni ’50, per poi essere sostituita. Nel 2008 il Comune di Monte Compatri ha ripristinato l’intestazione originaria con il nome dell’eroe di Graffignano, il cui sacrificio è ricordato ogni anno nella città in cui trovò la morte.

Comitato Pro Centenario 1918-1922