VITERBO – Scrive Beatrice Masci sulle pagine del Corriere di Viterbo: “Non era mai successo, ma da qualche tempo scarseggia la pasta. Forse il problema è legato all’aumento dei costi di produzione. E’ un segno della crisi”. Parte da questa considerazione l’appello lanciato su Facebook dall’Emporio solidale. “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Abbiamo cinque carrelli solidali posizionati fuori dai supermercati di Viterbo. Non chiediamo spese ingenti, perché la crisi ha colpito tutti, ma piccole donazioni”.
La carenza di generi alimentari, ma, come detto, soprattutto di pasta, e negli ultimi tempi anche di sapone, si avverte da qualche settimana, dopo la presa in carico improvvisa di 80 famiglie ucraine. “Non abbiamo chiesto nulla ma ci siamo limitati all’accoglienza – spiega il presidente dell’Emporio solidale Domenico Arruzzolo -. Prima assistevano regolarmente 208 famiglie, ora, in breve tempo, sono aumentate di colpo e i generi alimentari scarseggiano. Corriamo il rischio che le famiglie arrivino e non trovino più pasta. Per questo abbiamo lanciato l’appello tramite Facebook”.
L’appello, ovviamente, non è solo per riempire i carrelli solidali posizionati fuori dai supermercati, ma, per chi può, anche contribuire economicamente. “I viterbesi – spiega ancora il presidente – sono molti generosi e lo hanno dimostrato nei due anni della pandemia, quando hanno contribuito fattivamente anche con donazioni in denaro. Ora c’è bisogno che quell’altruismo torni a farsi sentire”. Durante gli ultimi due anni le famiglie assistite erano in larga parte viterbesi, almeno il 70%, il resto arrivava dai paesi vicini o si trattava di stranieri.
“Oggi – spiega Domenico Arruzzolo – la situazione è tornata al pre-pandemia, stabilizzandosi: il 50% delle famiglie che aiutiamo sono viterbesi. Questo perché, superato il periodo peggiore del Covid, le attività hanno riaperto quasi tutte e l’occupazione è ripresa”.
Tuttavia, 208 famiglie (per un totale di circa 600 persone), senza contare i profughi ucraini arrivati a causa della guerra, sono numeri importanti che danno il senso della crisi economica in cui Viterbo si trova.
Considerato, inoltre, che l’aiuto ai 208 nuclei è in qualche modo diventato strutturale, la conseguenza è che chi da tempo deve fare affidamento sul sostegno dell’Emporio per mettere in tavola il pranzo con la cena, faticherà molto a rialzarsi e uscire dall’emergenza. La struttura ha aperto da quattro anni.
“All’inizio assistevamo stabilmente 30 famiglie – ricorda il presidente – in quattro anni siamo arrivati a 208”. I carrelli per la spesa sospesa si trovano all’uscita della Coop del Murialdo, dell’Eurospin della Tangenziale Ovest, nei supermercati Sigma dell’Ellera e di via Cattaneo, e davanti al Superconti di Vitorchiano.