Con il rischio della peste suina e totale disinteresse delle istituzioni stanno portando all’esasperazione i residenti pronti a drastici rimedi
VITERBO – Ancora una notte di scorribande dei cinghiali in piena notte nel quartiere residenziale Cappuccini di Viterbo. I secchi dei rifiuti organici lasciati fuori dai cancelli sono stati aperti, le buste rotte e resti di cibo e alimenti vari sparsi davanti a porte e marciapiedi.
Ormai è la terza volta in una settimane. Ovviamente nessuno interviene e i cinghiali sanno quando passare prima della Viterbo Ambiente.
Vista l’inerzia delle istituzioni è ovvio che per difendersi da questi assalti innaturali e visto il decreto uscito in Gazzetta Ufficiale il 21 maggio scorso che prevedere l’abbattimento di massa alcuni cittadini potrebbero ad antichi metodi di caccia molto efficaci: i lacci.
Ormai i branchi di cinghiali si sono trasformati in vere gang che attaccano chiunque provi a cacciarli mentre rovistano tra i rifiuti.
Via Monte Grappa e le vie limitrofe questa mattina tra rifiuti ed escrementi sembravano delle porcilaie. Le strade del quartiere andrebbero ripulite ma, come al solito, toccherà ai cittadini farsi carico di tutto.
I cinghiali avvistati sono una decina di scrofe con una cinquantina di pezzature più giovani.
Il periodo riproduttivo della specie è molto variabile ed è influenzato dal clima. Di norma le femmine, che raggiungono la maturità sessuale a circa un anno di età, hanno un periodo estrale di circa tre settimane, nel periodo che va da fine Ottobre a fine Gennaio.
La gestazione dura circa 114 giorni. Di norma si va da un minimo di 2-3 cuccioli fino ad un massimo di 7-8 con episodi eccezionali anche di 10-12 nati.