Adesso la Regione Lazio deve assolutamente rivedere il piano rifiuti come la decisione di bonificare, a spese del privato, la discarica “Paguro” e mettere in sicurezza Roma
ROMA – Roberto Gualtieri sindaco di Roma e Albino Ruberti, capo di gabinetto, sono diventati una vera e propria macchina da guerra. Hanno trovato il Comune di Roma in macerie dopo 5 anni di Virginia Raggi e Movimento 5 Stelle al governo. Tante criticità ma la più temuta quella legata ai rifiuti.
Si sono messi sotto per trovare una soluzione e lo hanno fatto nel modo più semplice. Adeguare Roma alle altre capitali mondiali. Per poterlo fare e conoscendo con chi hanno a che fare in Regione Lazio, anche se dello stesso orientamento politico, Gualtieri ha ottenuto da Draghi pieni poteri commissariali per la gestione dei rifiuti prodotti dai suoi concittadini.
La decisione di dare vita ad un termovalorizzatore ha trovato subito resistenze. Soprattutto tra coloro che sono abituati da anni al sistema: “scava la buca – riempi la buca”. Costa poco scavarle e si guadagna in modo impressionante a riempirle. Le “buche” così vengono definite le discariche, sono tutte o quasi del “Supremo” Manlio Cerroni. Lui è il dominus dei rifiuti su Roma.
Adesso a 96 anni lo hanno estromesso dalla gestione di Malagrotta, dice lui, dimenticando che gli italiani pagheranno oltre 250milioni di euro al posto suo per bonificare quel sito.
Gli impianti di Cerroni come anche quelli di altri non hanno avuto mai un buon rapporto con gli incendi. Albano e Rocca Cencia su tutti. Ogni tanto, colpa il grande caldo, prendono fuoco. Oppure i famosi gatti con la coda infuocata lanciati nei siti da “eliminare”.
Le fiamme di Malagrotta hanno una “puzza” diversa. Non è diossina. Non sono le polveri sottili. Qualcuno sospetta che questo incendio sia caduto a fagiolo.
Tutti sanno che Cerroni, stanco e senza eredi in grado di gestire il suo impero, stava trattando con ACEA la vendita del suo impero di buche e ammennicoli vari. Una trattativa da 800milioni di euro si narra.
Il duo Gualtieri-Ruberti ha sconquassato tutto. ACEA oggi punta a realizzare, giustamente il termovalorizzatore e non buttare soldi su buche destinate a chiudere.
La scarsa attenzione del commissario su Malagrotta ha favorito il proliferare di quel chiacchiericcio tutto romano che però fa aumentare ombre e sospetti.
Se Malagrotta aveva il destino segnato un bell’incendio può garantire soldi da parte dell’assicurazione che si vedrà costretta a rimborsare come nuovo un impianto non funzionante.
Sui tavoli degli uffici della Regione Lazio, quelli che si trovano alla Pisana, si è depositata così tanta cenere e i consiglieri regionali hanno così paura che hanno deciso di farli chiudere quegli uffici.
Ecco allora che qualcuno avrebbe sussurrato nell’orecchio dell’assessore Valeriani e successivamente in quello del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di smetterla con i giochetti sui rifiuti.
Tutti sanno che hanno nominato un commissario sui rifiuti a Latina. Un soggetto che sta cercando buche da aprire a destra e manca. Ne ha individuate addirittura tre di zone. Il problema era evitare che qualcuno si mettesse in mezzo. Soprattutto se disposto ad investire soldi privati e non pubblici. La Rida Ambiente, la società che sta salvando Roma dall’emergenza rifiuti aveva presentato un progetto esemplare. Bonificare a proprie spese la discarica conosciuta col nome “Paguro” e senza andare a rovinare l’ambiente in altre zone riutilizzarla in sicurezza.
A qualcuno non è andata giù e i cavilli cercati e trovati per bloccarla sono talmente evidenti che la Procura di Roma e Latina dovrebbero dare un’occhiata al lavoro di questo commissario.
Oggi c’è un’emergenza. C’è un imprenditore pronto a reinvestire i soldi guadagnati con i rifiuti per bonificare un’area spendendo oltre 40 milioni di euro. Fino alla realizzazione dei termovalorizzatori Roma non avrebbe più nessun tipo di problema e la Regione Lazio che fa?
Con un commissario rabdomante ancora cerca buche senz’acqua e forse tra una decina d’anni troverà l’invaso giusto. E noi? Noi paghiamo ovviamente.