Paradosso dei paradossi, nella chiesa posta sotto sequestro erano ospitate una decina di famiglie ucraine scappate dalla guerra. Ora dove andranno?
TARQUINIA – Ville in Costa Smeralda per 53,6 milioni di euro, una Mercedes da 66mila euro e persino una chiesa ortodossa a Tarquinia. Solo nelle ultime tre settimane la Guardia di finanza ha eseguito altri quattro congelamenti nei confronti di oligarchi e società russe che appoggiano il presidente Vladimir Putin, per un totale di 54,4 milioni di euro, che vanno a sommarsi al miliardo e 700 milioni già congelato dal 23 febbraio al 31 maggio scorso.
A seguito infatti della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, la Finanza – come membro del Comitato di sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia – ha avviato mirati accertamenti economico-patrimoniali sulle persone e sulle società inserite nella black-list dell’Unione europea.
Giova ricordare che la Chiesa di Sant’Antonio di Tarquinia è gestita da padre Avel e sta ospitando una decina di famiglie ucraine scappate dalla guerra.
Le verifiche hanno riguardato oltre 1.100 persone che «hanno contribuito a compromettere o minacciare l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina». Dal bilancio operativo, diffuso in occasione del 248esimo anniversario della fondazione del Corpo, emerge che dall’inizio della guerra a oggi, in Italia, sono state eseguite nei confronti di 19 soggetti misure di congelamento di beni presenti sul nostro territorio, tra yacht, auto, quote societarie, terreni e persino una scultura da 230mila euro.
È stata congelata dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria una Mercedes classe E, situata in provincia di Milano, del valore di circa 66.000 euro, di proprietà di Vtb Bank Pjsc: istituto finanziario di «importanza sistemica per il governo della Federazione russa». Successivamente sono stati congelate quattro villini nel territorio di Arzachena, in Sardegna, del valore di 50milioni di euro, riconducibili a Gulbakhor Ismailova: sorella dell’oligarca pro-Cremlino Alisher Usmanov, a cui quest’ultimo ha trasferito alcuni suoi beni, come lo yacht Dilbar da 600 milioni, ormeggiato ad Amburgo e sequestrato dalla Germania. Ad Arkady Rotenberg (importante uomo d’affari russo che ha legami personali stretti con il presidente Putin), è stata invece di recente congelata una quota del 50% di beni immobili situati in provincia di Viterbo e del valore complessivo di circa 625.000 euro. Tra questi c’è anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate, a Tarquinia, adibita a luogo di culto ortodosso e sotto il vincolo del Mibact.
Infine, due giorni fa, a Boris Rotenberg (imprenditore miliardario russo membro del consiglio di amministrazione della Smp Bank e fratello di Arkady Rotenberg), la Finanza ha congelato una villa e un garage a Porto Cervo del valore di 3.675.000 euro; e una quota pari al 50% del capitale sociale (pari a complessivi 60.000 euro) della Aurora 31 srl. Il restante 50% del capitale della società proprietaria dell’omonimo albergo situato nel centro di Roma, è già oggetto di provvedimento di congelamento emesso nel 2016 nei confronti del fratello Arkady Rotenberg.
Nel corso degli anni, la Guardia di finanza ha progressivamente esteso il proprio network internazionale che può ora contare in particolare a seguito di un articolato processo di revisione organizzativa avviato nell’ultimo biennio dal II Reparto del Comando generale, guidato dal generale Cosimo Di Gesù, su 23 esperti presso le principali missioni diplomatiche italiane all’estero; 2 ufficiali di collegamento presso organismi internazionali e collaterali esteri; un ufficiale di supporto alla figura dell’esperto. La Finanza è attiva su 75 Paesi e 6 organizzazioni internazionali, divenendo l’amministrazione nazionale del comparto economico-finanziario con la più qualificata presenza presso le ambasciate italiane. Il Corpo attua forme di raccordo informativo e investigativo attraverso la cooperazione di polizia (per il tramite del Ministero dell’Interno), fiscale e doganale, nonché su base spontanea (attraverso accordi con organismi collaterali esteri).
Parallelamente è impegnato nel soccorso e nell’assistenza alla popolazione civile ucraina insieme alla Protezione civile: dall’inizio del conflitto sono stati eseguiti 15 voli a favore di 144 pazienti (di cui 102 pediatrici) e 183 accompagnatori.