Le primarie non sono la modalità più opportuna per scegliere il candidato Presidente: “No congresso mascherato Pd né cose finte come accaduto a Roma”
ROMA – “Non credo le primarie siano la modalità più opportuna per individuare il candidato presidente”. Lo ha detto la coordinatrice di Italia Viva Lazio, Marietta Tidei, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire, a proposito dei movimenti interni al centrosinistra in vista delle elezioni regionali in programma nella prossima primavera.
Attualmente le primarie non sono state indette, anche se il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, le considera inevitabili.
Pronti a correre ci sono il vicepresidente del Lazio, Daniele Leodori, l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, entrambi del Pd, e di fatto la capogruppo della Lista Civica Zingaretti, Marta Bonafoni.
Inoltre, è data per imminente la candidatura di un altro pezzo grosso dem: l’ex deputato ed eurodeputato, Enrico Gasbarra.
“Non mi piacerebbe vedere un congresso del Pd mascherato da primarie perché questa cosa non serve a nessuno- ha spiegato Tidei– né tanto meno delle cose finte dove uno mette la propria fiche, per dire ‘Ci sto anche io’, sul modello delle primarie fatte a Roma che non mi sono piaciute. Gualtieri ha vinto ma non mi sembravano primarie equilibrate dal punto di vista delle candidature in campo. Prendiamoci del tempo, sicuramente si può trovare un buon candidato che metta insieme tutti”.
Il primo step è “capire, tra le diverse proposte in campo, qual è il candidato più competitivo per vincere alla fine. Ad esempio, a Rieti Di Berardino ha perso le primarie contro Pietrangeli che poi ha perso le elezioni- ha continuato Tidei– Non è detto che chi vince le primarie vinca anche dopo, perché sono due elezioni diverse.
Alle primarie votano gli elettori più politicizzati e interessati, non è detto però che questi siano rappresentativi degli umori dell’intera base elettorale. Va fatta una scelta molto attenta, dovremo essere d’accordo sul programma e sui pesi all’interno della coalizione, che anche il voto ci consegnerà”.
Secondo Tidei “alcuni errori sono stati fatti dalla nuova maggioranza uscita dall’accordo col 5 Stelle. Vanno inquadrate bene le questioni e va costruita una proposta forte. Preferirei non si arrivasse alle primarie e che il centrosinistra trovasse una sua sintesi al suo interno anche prima, evitando di lasciare un po’ di morti e feriti sul campo: perché a volte le primarie possono essere molto dure. Se poi alla fine non ci si riesce nessuno si strappa i capelli”.
Il Centrosinistra spaccato su primarie, Presidente è nodo?
“Coalizione regge su programma, problema è il nome e le modalità”.
“Ad oggi” nel centrosinistra regionale “non sono emersi punti programmatici difficilmente componibili. L’impianto regge. Poi bisognerà vedere se non ci si va a schiantare su quello politico e sulla scelta del nome (del candidato presidente, ndr). Il problema è lì, sia sul nome che sulla modalità”.
“Non romperemo la coalizione sul programma, ho trovato tutte persone di buona volontà che hanno intenzione di costruire qualcosa di serio. Il punto sarà il nome del candidato e come individuarlo- ha spiegato Tidei- C’è chi spinge di più per le primarie, chi per una soluzione di sintesi prima. Al momento il fronte è spaccato a metà. A settembre si arriverà a una quadra”.
Di sicuro, secondo Tidei, “L’uscita di Calenda dai tavoli programmatici deve farci riflettere come anche il pessimo risultato del centrosinistra alle amministrative.
Il centrosinistra deve avere un po’ di preoccupazione perché non solo ha perso a Guidonia e Viterbo contro due schieramenti civici ma anche a Rieti e Frosinone dove dall’altra parte c’era il centrodestra, che ha un suo radicamento e dove va unito è pericoloso. Quindi, non possiamo minimamente sbagliare le alleanze né, soprattutto, la scelta del candidato presidente. Perché non è scontato che si vinca con chiunque si vada al voto”.
Ad oggi “non c’è una figura mediaticamente forte come quella di Zingaretti- ha concluso Tidei- La scelta deve essere accurata, pensando a costruire una coalizione che sia forte e nello stesso tempo tenga conto delle diverse sensibilità, perché finora questo non è stato fatto. Qualche correzione di tiro ci vuole”.
Si fa un gran parlare di una imminente candidatura alle primarie del centrosinistra, in vista delle prossime elezioni regionali, di Enrico Gasbarra. L’ex vicesindaco di Roma, già presidente della Provincia di Roma, deputato ed eurodeputato si aggiungerebbe al vicepresidente del Lazio, Daniele Leodori, all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e (di fatto) alla capogruppo della Lista Civica Zingaretti, Marta Bonafoni, e secondo Marietta Tidei, coordinatrice di Italia Viva Lazio, potrebbe rappresentare quel punto alto di sintesi.
“Perché no, assolutamente sì- ha detto la consigliera regionale all’agenzia Dire- Apprezzo il lavoro di D’Amato, Leodori e Bonafoni e ho un ottimo giudizio sul lavoro di Gasbarra, che avrebbe chance di vittoria alle elezioni. Queste quattro candidature sono tutte di livello e hanno la legittimità per ambire a presiedere la Regione Lazio. Ma solo uno vince. Questo è il ragionamento che dobbiamo fare”.
Per questo “invoco il buon senso di chi si occupa del Lazio. Sta soprattutto a noi- ha proseguito Tidei- trovare la candidatura più competitiva. Non invoco un intervento nazionale, anche se so per certo che i livelli nazionali dei partiti parlano del Lazio, ma soprattutto noi dobbiamo fare delle scelte forti e se c’è la necessità di prenderci un supplemento di riflessione su questo, perché non farlo. Non si vota domattina”.
Tra le ipotesi che circolano c’è anche quella della ricerca in atto di un candidato civico (visti anche i successi a Viterbo e Guidonia di due sindaci non politici) per superare il panorama frammentato delle varie proposte in campo: “Ad oggi non vedo candidati civici- ha ribattuto Tidei- Le candidature sul tavolo sono politiche e auspico per la Regione un radicamento politico importante. Non abbiamo fretta di definire percorsi e alleanze, non metterei un vincolo sul percorso”.