Erano quasi duemila i partecipanti all’allegorica parata lungo le vie della Città dei Papi. Caccia al selfie con Rudi Guede, l’unico condannato in via definitiva per l’omicidio di Meredith Kercher. Cartello offensivo contro MammoRappo
VITERBO – “Un Pride molto importante per Viterbo e per tutta la Tuscia. Una giornata importante per dare una riposta e concreta a chi commette odio e discriminazione quotidiana verso le persone LGBT+ di provincia. Viterbo ha dimostrato di essere una città moderna e all’avanguardia”.
Lo dice Alice Castri, Portavoce del Lazio Pride. “Sono tantissimi i giovani che hanno partecipato alla manifestazione, e questo ci da speranza per il futuro.
Viterbo è una città bellissima, e l’essere lesbica, gay, bisex o trans non può più essere motivo di abbandono della città. Da oggi si scrive una nuova pagina della storia di Viterbo, fatta di inclusione e accoglienza”.
Per un’altra portavoce Anna Claudia Petrillo: “Il Lazio Pride è nato dall’esigenza di mettere al centro del percorso associativo le esigenze della provincia. Siamo partiti da Latina nel 2016, per poi spostarci a Ostia, Frosinone, Rieti e Albano Laziale. Oggi (ieri, ndr) siamo a Viterbo per una giornata importantissima. Nel 2023 torneremo dopo 6 anni a Latina, riportando il Lazio Pride alle origini con una grande parata che colorerà tutta la città”.
Viterbo ha dimostrato di essere al passo con i tempi ed inclusiva, prova ne sia come Rudi Guede, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere (oggi in libertà per aver scontato gran parte della pena) che partecipava all’allegra manifestazione dei diritti LGBT, sia diventato oggetto di un selfie da mettere sui social, in una città che lo ha accolto. La stessa che ieri ha dimostrato di aver sdoganato tanti preconcetti.