Rifiuti – Batosta del Tar al comune di Aprilia. Ok all’ampliamento per il deposito di stoccaggio di Rida Ambiente

Il sindaco continua a far spendere migliaia di euro in ricorsi che sistematicamente perde, perché? Come mai nessuno gli chiede conto del danno erariale? Che interessi ha nel danneggiare la Rida Ambiente mentre “tace” su altre situazioni ben più gravi?

APRILIA – Il 12 luglio scorso per il comune di Aprilia e il suo sindaco, Antonio Terra, è arrivata una pesante batosta, frutto di una errata valutazione dell’amministrazione comunale sulla realizzazione di una nuova area di stoccaggio dei rifiuti non pericolosi.

Per la regione Lazio la RIDA Ambienteavrebbe dimostrato la piena correttezza del proprio operato”. Entrambe avevano ragione: non è stata commessa nessuna illegittimità nella Determinazione con la quale il 6 luglio 2020 la Regione Lazio ha approvato una modifica dell’AIA sull’impianto di trattamento rifiuti di Aprilia.

A deciderlo è stato il Tar del Lazio, con una sentenza che ha respinto un ricorso proposto dal Comune di Aprilia due anni fa.

Oggetto dell’impugnativa era la determinazione regionale con la quale è stato approvato il progetto della società RIDA che prevedeva la modifica dell’autorizzazione integrata ambientale sull’impianto di trattamento di rifiuti dei Aprilia. Nell’autorizzazione contestata dall’amministrazione Terra, la regione aveva dato il via libera alla RIDA Ambiente per la realizzazione di un deposito di stoccaggio. Autorizzazione chiesta e rilasciata durante l’emergenza Covid. Un ampliamento concesso a seguito di una conferenza di servizi.

I giudici amministrativi non hanno avuto dubbi nell’affermare che “l’aumento degli stoccaggi non incide sui valori soglia” e per questo motivo “la variante non è sostanziale” se si valutano i requisiti dell’autorizzazione integrata ambientale.

Dall’esame degli elaborati progettuali in atti – si legge nella sentenza – emerge sia che l’opera da realizzare non presenta caratteristiche tali da comportare notevoli ripercussioni negative sull’ambiente, che la sua indefettibilità causata dall’impossibilità di esportazione dei rifiuti imballati, dovuta dalla pandemia. In secondo luogo, le opere e le attività da sottoporsi ad assoggettabilità Via sono elencate nell’allegato III e IV della parte II del D.Lgs 152/2006. Nella parte relativa ai rifiuti non rientrano nell’elenco le operazioni R13, perché uno stoccaggio di rifiuti non pericolosi non determina ‘notevoli ripercussioni negative sull’ambiente’, in quanto lo stoccaggio era già presente e valutato sul sito”.

L’amministrazione comunale pensava che l’ampliamento avrebbe dovuto essere assoggettato alla “valutazione ambientale strategica”.

Una previsione totalmente sbagliata da parte dell’amministrazione Terra che, come detto, è stata letteralmente smontata dai giudici amministrativi. “La difesa regionale – si legge ancora nella sentenza – chiarisce che è stato avviato un complesso procedimento volto ad accertare la sussistenza delle pretese irregolarità, nel corso del quale, peraltro, la società avrebbe mostrato la piena correttezza del proprio operato”. Per la regione l’autorizzazione si è resa necessaria viste le “difficoltà di reperire impianti di destinazione, utili a recuperare il css prodotto dalla società, e l’area già destinata era quasi completamente occupata e satura”.

Anche la valutazione del comune che prevedeva un aumento del traffico nella zona è stata smontata dal Tar: “Non essendo autorizzato alcun aumento dei rifiuti in ingresso, la verifica sulla viabilità degli accessi esistenti non è necessaria in quanto il quantitativo dei mezzi in transito è il medesimo, sia in entrata che in uscita”.

Per i giudici, infine, l’opera non presenta caratteristiche tali da comportare ripercussioni negative sull’ambiente ed è divenuta necessaria causa impossibilità di esportazione dei rifiuti imballati dovuta alla pandemia.

Insomma un netto 6-0 6-0 che, con molta probabilità, terrà il sindaco Terra lontano da un eventuale ricorso al Consiglio di Stato.

Ora una riflessione va sicuramente fatta sul sindaco Antonio Terra. Come mai è così attento, quasi da sembrare accanito con tutto ciò che riguarda Rida Ambiente e molto più distratto su quanto gli accade intorno?

In queste ultime settimane più di un’azienda del settore rifiuti ha avuto guai di ogni genere, un commissario ha individuato un sito dove portare milioni di metri cubi di monnezza vicino ad un impianto di produzione biologica e lui zitto?

Sarebbe interessante sapere perché Antonio Terra non sia stato ancora segnalato alla Corte dei Conti dopo l’ennesimo schiaffo ricevuto dal Tribunale Amministrativo Regionale. Quanto sono costate e costano tutte queste iniziative giudiziarie del sindaco?

Oppure gli avvocati lavorano gratis?

 

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