ACQUAPENDENTE – Riceviamo e pubblichiamo: “Il Comune di Acquapendente ci avrebbe attribuito nell’articolo da noi pubblicato sulla diserzione alle commissioni (da Brenci e Sarti decisione pretestuosa e puerile) il compimento di “minacce” e “ricatti”. Sono tre punti che non ne fanno mezzo, perché:
a) il Comune non è un organo bensì un’istituzione. Una dichiarazione può essere fatta propria dagli organi comunali, non dal Comune quale entità eterea che si lancia a dichiarare;
b) le minacce sono un reato e si configurano (art. 612 c.p.) allorché si minaccia ad altri un ingiusto danno, venendo quindi punito, a querela della persona offesa. Noi non abbiamo minacciato un ingiusto danno quando abbiamo scelto la sede organica dove agire, (consiglio Comunale)ma abbiamo esercitato un diritto;
c) l’estorsione (art. 629 c.p.) si configura laddove chiunque con violenza o minaccia, costringendo taluno a un’azione o omissione, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno: nulla di più estraneo al nostro operato.
Attribuire ad altri un reato inesistente non è un’azione commendevole; tuttavia, non avendo noi nemici, ma avversari, vogliamo pensare che il ricorso a quei termini sia stato prodotto d’impulso e si sia svolto su un piano, per quanto spiacevole, meramente domestico, non concependo noi la politica come un confronto fra nemici bensì fra avversari.
Non siamo entusiasti della cultura di cui questo comunicato costituisce eloquente espressione. Piuttosto: poiché il PD discetta di jus scholae, l’occasione si rivela propizia per invitarvi ad un uso più accorto del linguaggio, riferendolo a noi stessi e non solo ai migranti. Inoltre, rimaniamo perplessi di come il “Comune” (vedi sopra) risponde in merito anche a vicende personali relative ad un corso di tennis della consigliera Sarti la quale ha solo fatto presente alla fine di un Consiglio ( tra l’altro sempre presente) se i giorni di riunione del Consiglio fossero sempre gli stessi della settimana in quanto le si sovrapponevano degli impegni . Accomunare un assenza per motivi personali di una Commissione la cui importanza è nettamente inferiore alle assenze del Consiglio Comunale , tirando in ballo la consapevolezza del ruolo istituzionale potrebbe far pensare che la maggioranza sia priva di argomenti da trattare. Infine, invitiamo chi ha ritenuto di rivolgersi a noi in modo certamente non piacevole, ad abbracciare una concezione empatica della società, dove le acute differenze non facciano velo alla consapevolezza della necessaria prevalenza del nostro impegno con la popolazione sulle minute e non sempre simpatiche scaramucce.