Matteo Bassetti lancia l’allarme per il vaccino delle scimmie: l’infettivologo va controcorrente e alza la cortina su un problema che, a suo parere, appare eccessivamente sottovalutato.
“Il problema è stato aver sottovalutato la malattia, oggi siamo davanti a un’infezione che a me preoccupa molto: è un fenomeno globale e un virus che lascia strascichi invalidanti“, ha dichiarato il direttore della clinica Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Negli ultimi due giorni si sono verificate due morti in Spagna a causa del virus che, finora, sono le prime registrate in Europa per questa malattia. Un altro decesso si è registrato in Brasile.
Ma secondo le stime di Matteo Bassetti, il numero dei casi ufficiali segnalati non corrisponde, nemmeno in questo caso, alla realtà: “Staremo a 120 mila casi perché quelli diagnosticati sono la punta dell’iceberg”. A suo avviso sono stati fatti troppi errori di sottovalutazione per questo virus che, sebbene non abbia tassi percentuali molto elevati di decessi, non è comunque piacevole da contrarre, anzi. “Ci sono lesioni anali e restano per molto tempo, anche due mesi. Un errore è stato parlare di vaiolo delle scimmie guardando l’indicatore dei morti: bisogna guardare ad altre cose e non credo si possa perdere altro tempo”, ha spiegato il medico.
Le vaccinazioni sono già cominciate in alcune parti d’Europa e anche l’Italia ne ha acquistato alcune migliaia di dosi che, per il medico, andrebbero somministrate subito ai soggetti maggiormente esposti al contagio: “È necessario offrire subito a omosessuali e bisessuali maschi il vaccino. Si deve tornare a parlare di questi argomenti, è l’unico modo per prevenire problemi”. In un post che ha pubblicato su Facebook, il professore ha condiviso anche le immagini delle lesioni lasciate dall’infezione che, come ha sottolineato anche nel suo intervento social, “provoca lesioni cutanee invalidanti, specie a livello dei genitali, che possono durare per mesi”.
Nel nostro Paese sono 479 i contagiati ufficiali, stando al bollettino del ministero della Salute aggiornato a ieri, 53 in più rispetto all’ultima rilevazione del 26 luglio. Di questi, 146 sono i casi collegati a viaggi all’estero. Si conferma l’identikit del malato, che quasi sempre è giovane (età mediana 37 anni) e soprattutto di sesso maschile: sui 479 casi registrati solo 3 sono donne. La Regione con più contagi è la Lombardia, 216, seguita da Lazio (101), Emilia Romagna (55), Veneto (33) e Piemonte (18). In ogni caso in Italia, i casi mostrano tendenza alla stabilizzazione.