Civitavecchia – CSP, il dirigente Iarlori fa politica attiva dal suo ufficio invece di lavorare

Ennesimo scivolone di questo personaggio che imbarazza Fratelli d’Italia. Da disoccupato a dirigente senza concorso ne ha combinata un’altra delle sue

CIVITAVECCHIA – Paolo Iarlori, dirigente del personale della Civitavecchia Servizi Pubblici nuovamente nella bufera.

Dopo aver messo in imbarazzo Giorgia Meloni e il partito Fratelli d’Italia per i manifesti apposti all’interno della sede del circolo “G. Almirante” di Civitavecchia. La croce celtica al collo ma soprattutto nel modo in cui ha gestito e gestisce il personale della società in house partecipata al 100% dal Comune di Civitavecchia.

In questi giorni, infatti, si è scoperto che il “buco” economico finanziario della società è causato in gran parte dal costo del personale. Dall’utilizzo di interinali e, cosa che dovrebbe far riflettere, il suo stesso stipendio.

Paolo Iarlori, infatti, è diventato dirigente della Etruria Servizi “chiamato” senza concorso e con un monte stipendi a dir poco esagerato.

In questi ultimi mesi ha praticamente “sistemato” la posizione di 23 dipendenti aumentandoli di livello o sistemando conteziosi reali o presunti.

Mentre la CSP sta avanzando a grandi passi verso l’ennesimo fallimento, il dirigente del personale, durante l’orario di lavoro partecipa alle riunioni di partito.

E’ lo stesso personaggio, non nuovo in gaffe, a postare sul proprio profilo Facebook la foto di una riunione del Dipartimento nazionale Lavoro di Fratelli d’Italia.

Non ci sarebbe niente di male se non che, sullo sfondo, appare in modo inequivocabile una cartina geografica che identifica il luogo da dove il soggetto si stava collegando in quel momento e cioè dal proprio ufficio pubblico di via Terme di Traiano.

Probabilmente ha dei carichi di lavoro molto leggeri se ha il tempo di rimanere collegato per ore davanti al computer aziendale e fare politica.

Sarebbe interessante sapere se adesso il presidente del cda, Fabrizio Lungarini, chiederà al tecnico informatico di analizzare il computer del dirigente del personale così come ha fatto per altri dipendenti in questi ultimi giorni.

E’ cosa ormai certa che, dopo la pubblicazione della notizia sul ritrovamento di una telecamera con controllo remoto, il presidente Lungarini e lo stesso Iarlori, invece di tutelare la donna che ha denunciato i fatti, hanno (come metodi del tutto discutibili) fatto ispezionare il computer della donna e di un altro dirigente per scoprire eventuali “talpe”.

Del resto questi metodi investigativi da Gestapo trovano terreno fertile nei luoghi dove lavora Paolo Iarlori.