Di Mauro: “Amareggiato dalla Procura di Viterbo”
SUTRI – I fatti risalgono ad un anno fa, era lo scorso agosto quando una serie di missive anonime cominciarono ad arrivare sulla scrivania del vice sindaco Lillo Di Mauro. “Minacce di morte, offese omofobe pesantissime e gravi messaggi di odio e violenza“. Così le commenta il diretto interessato. “Talmente gravi da non poter essere sottovalutate, ecco perché sporsi denuncia alla Procura di Viterbo“.
Oggi il ministero dell’Interno, dopo aver istituito un osservatorio a tutela degli amministratori che subiscono minacce, ha riconosciuto all’ amministrazione di Sutri un risarcimento di 5.183,20 euro, per le intimidazioni subite. Denari che potranno essere utilizzati o come indennità personale o per l’organizzazione di iniziative volte al sostegno della legalità e l’uso dei social network. “Le lettere che ho ricevuto sono state tante ( più di dieci). Uno stillicidio iniziato con il mio insediamento – afferma Di Mauro – anche se la solidarietà è stata tanta, dal mondo omosessuale a diversi esponenti della politica locale e nazionale, quello che più mi ha indignato è che la Procura di Viterbo non abbia dato seguito alle indagini ma si sia sbrigata ad archiviare. Quindi il Ministero dell’interno riconosce che hai subito un atto grave ma la procura di Viterbo no. Sono molto deluso anche se non impugnerò l’archiviazione. Non mi capacito del motivo per cui non siano state avviate delle indagini“. E sottolinea: “Il confronto sano e la contrapposizione politica fanno crescere, ma quando gli insulti diventano personali ed eccessivi non ci sono più i presupposti per la civile convivenza”. E questi, Di Mauro vuole arginare, lo farà con due eventi (in fase di organizzazione) che verranno affrontati da esperti di comunicazione social, diritto e legalità.