Il loro utilizzo aiuta a contrastare intolleranze alimentari, celiachia e diabete
TORRE ALFINA – Nell’ambito dell’Edizione 2022 del Torre Alfina Blues, si è svolta una conferenza sull’utilizzo di farine grani antichi. Il Prof. Bindi (climatologo), il Prof. Benedetti (Genetista), il Prof. Casini (Economista) ed il Dott. Garuglieri (Consorzio Tutela e Valorizzazione Cereali), hanno sottolineato come l’utilizzo di farine di grano antico presenti benefici per l’alimentazione, spesso sottovalutati.
Dal punto di vista nutrizionale, i grani antichi presentano un rapporto tra glutine e amido più bilanciato, un aspetto che li rende più leggeri e digeribili. Indicati a chi soffre di leggera intolleranza o di gluten sensitivity, sviluppata sensibilità al glutine dovuta ad un consumo eccessivo di farine raffinate moderne.
Una marcata differenza tra grano antico e moderno è il metodo di coltivazione. I grani antichi non vengono stressati con fertilizzanti chimici o alterazioni genetiche per aumentare la produzione, rimanendo più naturali e salutari. La farina antica ricavata dalla lavorazione del cereale spesso è macinata a pietra per mantenere alto il livello di fibre all’interno, producendo di conseguenza sfarinati integrali, di tipo 1 e tipo 2. Studi scientifici dimostrano anche il maggiore contenuto in sali minerali e vitamine. Scegliere i grani antichi significa anche premiare una filiera corta e artigianale, vale a dire acquistare un prodotto locale, lavorato più lentamente e a temperature più basse che non alterano i nutrienti. Un ultimo aspetto riguarda la bontà del prodotto. Panificare con farine di grano antico macinate a pietra conserva odori, colori e sapori del tempo passato. Qualità, gusto e benessere del vero frutto della terra, contro intolleranze alimentari, celiachia e diabete.
I forni Pulvano e Zamperini Francesco di Acquapendente insieme al forno Sorgente del Pane (I-Dolce) di Monterubiaglio, Terni, hanno fatto degustare ed apprezzare i differenti tipi di pane.
b.f.