ROMA – L’estate 2022 verrà certamente ricordata per il caldo record e non meno per la siccità che ha colpito il Paese ed in particolar modo i principali corsi d’acqua della penisola.
“È un’estate caratterizzata da una forte siccità – dichiara Raniero Maggini, presidente del Wwf Roma e area metropolitana – e certamente la fauna ittica che popola i nostri fiumi ha già subito forti stress. Ma non dobbiamo aspettare le prossime piogge per sapere che con esse verranno improvvisamente trasportate nel Tevere numerose e diverse sostanze ‘dormienti’ che potranno causare nuove morie di pesci”.
Il fenomeno è ormai ciclico quanto noto. Dopo mesi di sole e alte temperature, improvvisamente si riversano al suolo importanti quantità d’acqua in poche ore e le sostanze inquinanti usate in agricoltura e depositatesi lungo i corsi d’acqua minori, come pure quelle che si sono accumulate sull’asfalto all’interno della città, vengono improvvisamente riversate nel Fiume insieme a volumi di materiale organico che letteralmente “soffocano” i pesci.
“Le alte temperature – continua Maggini – e il periodo di magra dei fiumi diminuiscono drasticamente la percentuale di ossigeno disciolto nell’acqua e l’improvviso apporto di materiale organico e di sostanze inquinanti disperse nell’ambiente rappresentano un vero e proprio colpo mortale alla sopravvivenza della fauna ittica”.