L’ex consigliere comunale, dall’alto delle sue 100 preferenze, ha tentato e sta tentando di ostacolare la candidatura di chi, a differenza sua, di voti ne ha presi quasi 3mila
VITERBO – L’idea del “Terzo Polo” (Renzi e Calenda) di candidare sul collegio di Viterbo Luisa Ciambella ha mandato su tutte le furie il referente del partito di Azione che tra veti e minacce di cambiare per l’ennesima volta partito è l’unico personaggio divertente dello scenario politico cittadino.
Giacomo Barelli, parliamo di lui; è un personaggio politico che assomiglia molto ad una caricatura di Forattini (vedi selfie). Ha iniziato la sua esperienza politica a fianco di Filippo Rossi (detto er buffarolo per i debiti lasciati a Viterbo) con un movimento civico chiamato “Viva Viterbo” che anticipò, nel nome, il più autorevole Matteo Renzi.
Uno divenne presidente del consiglio (Rossi) e memorabili sono le sue dormite tra i banchi e la scarsa qualità oratoria. L’altro, Barelli, addirittura assessore. Alzi la mano chi ricorda qualcosa lasciato in eredità ai viterbesi. Nulla.
Sì prodigarono, i due, affinché la manifestazione culturale Caffeina crescesse e lì, si scoprirono le doti da giullare dell’avvocato Barelli che si dilettava sui palchi presentando ora questo ora l’altro personaggio manco fosse Travaglio.
La scorsa legislatura entrò in consiglio perché Filippo Rossi si dimise. Non amava stare all’opposizione e non poteva più gestire con facilità i flussi commerciali di Caffeina che andò a rotoli.
Barelli l’opposizione l’ha fatta. Impalpabile, inutile ma l’ha fatta. Talmente bene che i viterbesi lo hanno premiato non facendolo rieleggere. Il suo “score” di preferenze è stato a dir poco imbarazzante. Ex assessore, consigliere uscente, leader del neo partito di Calenda ha raggranellato la miseria di 102 preferenze.
Ovviamente né Calenda né tantomeno Renzi possono perdere tempo dietro ad un personaggio con 100 voti ed ecco che hanno ingaggiato una fuoriclasse delle preferenze, Luisa Ciambella, fuoriuscita dal Partito Democratico e sicuramente più affidabile di un personaggio come il Barelli visto a Vasanello in compagnia di un altro fenomeno delle figure di merda, Flavio Insinna.
Il problema è duplice adesso. Filippo Rossi sta con la Ciambella e lui medita, dicono fonti vicine ad “esso”, di saltare sul carro più solido ed affidabile di Enrico Panunzi candidato alla Camera con il Partito Democratico come anticipato da noi in esclusiva ieri mattina.