Antonio Tajani impone il suo cerchio magico di ex portaborse e “lustrascarpe” e nel partito scoppia la rivolta
ROMA – Forza Italia ha fatto un regalo agli italiani lasciando a casa personaggi politici inaffidabili come Renata Polverini ma, allo stesso tempo, ha creato molti malumori in diverse regioni, vedi le Marche, dove ai militanti storici del posto ha imposto persone calate dall’alto e senza un voto (vedi Battistoni).
«Meritocrazia, capacità di lavoro, impegno, pagamento del contributo di partito e numero di legislature alle spalle» ha dichiarato ai giornalisti un appesantito (notevolmente ingrassato) Antonio Tajni. Con una aggiunta: «E’ sempre doloroso non poter accontentare tutti, ma stavolta è stato ancora più difficile, non solo per noi ma per tutti i partiti».
Certamente alcune esclusioni fanno rumore. E’ il caso di parlamentari storici come Simone Baldelli che ha rifiutato una candidatura ritenuta impossibile, esattamente come hanno fatto Giuseppe Moles (al suo posto la presidente del Senato Casellati).
L’esclusione di Renata Polverini è stata accolta in modo trionfale nel Lazio. Inaffidabile politicamente, autrice di cambi casacca da far invidia ad un fantino del Palio di Siena è forse l’unica notizia positiva della giornata.
Fuori anche Andrea Ruggeri, nipote di Bruno Vespa.
Tajani poi parlando già da erede di Forza Italia per il dopo Berlusconi dichiara: «Chi ci mette la faccia, anche se non riuscirà a essere rieletto, sarà tenuto nella massima considerazione per incarichi presenti in futuro. Gli altri no».
Beato chi ci crede in politica alle promesse ma intanto “Antonione” Tajani un primo risultato l’ha già ottenuto e cioè l’immediata migrazione dei delusi alla corte di Calenda.