VITERBO – Inaugura presso il monastero di Santa Rosa, alla presenza delle autorità cittadine, la mostra “La Forza della Fede”, che resterà aperta fino al 31 ottobre. A fare gli onori di casa la madre superiora del monastero delle suore Alcantarine suor Francesca Pizzaia.
Girando per le sale dell’antico monastero che ha ospitato Santa Rosa, si potranno ammirare documenti, oggetti e immagini relativi alla festa della patrona cittadina, organizzati in un percorso dinamico articolato in quattro sezioni:
nella Sala Capitolare, gli atti del processo di canonizzazione di Rosa da Viterbo e gli originali delle due pergamene del 1512 con le quali fu istituita la processione civica in onore alla Santa.
Nell’antico Refettorio modellini e bozzetti delle Macchine che si sono susseguite nel tempo , nonché altri oggetti legati al Sodalizio dei Facchini;
Nella Sala delle Colonne , la documentazione relativa al Corteo Storico e agli aspetti della liturgia e alla vita quotidiana delle monache di Santa Rosa nei giorni della festa.
Nella Sala del Quattrocento, infine, esposte riproduzioni di bandi e manifesti della festa con proiezione di video sul culto di Santa Rosa.
Tra le curiosità esposte: “il ciuffo” spaziale, ovvero quello che l’astronauta Roberto Vittori ha portato sullo spazio nel suo ultimo viaggio. Conservato in una teca con tanto di certificato della Nasa. Oltre alla polvere da sparo per fare i fuochi d’artificio per la festa che veniva conservata nel monastero e la campanella che dava inizio alla processione
La mostra è stata organizzata dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus con il contributo del Comune di Viterbo ed è il frutto di una collaborazione sinergica tra vari enti e istituzioni locali e non solo: l’Università degli Studi della Tuscia, il Monastero delle Clarisse di Santa Rosa di Viterbo; la Federazione “S. Chiara” delle Monache Clarisse Urbaniste d’Italia (Archivio e Biblioteca); il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa; Donne per la Rete sezione di Viterbo, l’Associazione Italiana Persone Down sezione di Viterbo; con il patrocinio della Diocesi di Viterbo e dell’Institute of Mediaeval Studies – University of St Andrews.