L’avvocato Antonio Rucco: “Abbiamo presentato istanza di riesame. Due telefonate non sono sufficienti per continuare la detenzione del mio assistito”
VITERBO – Lucio La Pietra è il romano 48 enne arrestato per concorso nell’omicidio di Salvatore Bramucci. Un commando armato partito da Roma alla volta delle campagne di Soriano nel Cimino sul quale movente aleggiano ancora tanti interrogativi.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il suo avvocato, Antonio Rucco, il quale ci ha confermato di aver presentato istanza presso il Tribunale del Riesame di Roma a piazzale Clodio.
Avvocato Rucco qual è la posizione del suo assistito e quali sono gli indizi a suo carico?
“La Pietra è imputato il concorso di colpa nell’omicidio di Salvatore Bramucci. Negli atti a sostegno della tesi degli inquirenti in nostro possesso possiamo rilevare che a suo carico sono contestate solo due telefonate di cui, tra l’altro, non conosciamo neanche il contenuto. Siamo convinti che la richiesta d’arresto non può essere scaturita solo da questi elementi così deboli. Ecco perché abbiamo presentato ricorso. Vogliamo avere la possibilità di leggere qualcosa in più rispetto all’ordinanza che ci sembra piuttosto debole e solo dopo che sarà discusso il ricorso valuteremo come procedere”.
Il legale ha avuto modo di visitare e parlare con il suo assistito che si trova detenuto nel reparto di isolamento del carcere Mammagialla di Viterbo. Ci descrive una persona disperata.
“Piange, è sconvolto e non si dà pace. Per lui e la sua famiglia (la compagna Mascia e una bambina) è stato un fulmine a ciel sereno. La Pietra è un operaio senza nessun profilo criminale. Ha avuto a che fare con la giustizia alcuni anni fa per detenzione di sostanze stupefacenti e per una rapina in un supermercato dove è stato prontamente bloccato”.
Lucio La Pietra e Tonino Bacci, entrambi 48enni e residenti a Ponte di Nona, sono stati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Viterbo su mandato della Procura della Repubblica con la pesante accusa di aver commesso, inc concorso tra loro ed altre persone, l’omicidio premeditato di Salvatore Bramucci,
I due, forse tre, sono arrivati da Roma a Soriano nel Cimino a bordo di una Smart bianca presa a noleggio da Toni Bacci e con un altro complice ancora non identificato a bordo di una Giulietta grigia, rubata e ritrovata poche ore dopo l’omicidio in un’area di servizio a Settebagni. Le auto sono state più volte immortalate nelle vicinanze della casa di Bramucci ma dalle immagini non si riesce ad identificare con ragionevole certezza che Lucio La Pietra si trovasse a bordo di una delle due vetture.
Abbiamo fatto la stessa domanda che gli inquirenti avranno rivolto più volte al suo assistito all’avvocato Rucco: Lucio La Pietra era presente sul luogo del delitto come scrivono gli inquirenti?
“Il mio assistito ha sempre negato e nega fermamente di essersi trovato lì il giorno dell’omicidio. le telefonate non provano nulla né le celle nelle vicinanze del luogo dove è avvenuto il fatto delittuoso si sono agganciate al suo telefono”.