CIVITAVECCHIA – “La centrale Enel Tvn di Civitavecchia è stata ufficialmente inserita tra i diciassette impianti termoelettrici (7 a carbone e 10 a olio combustibile) che saranno autorizzati a produrre maggiore energia elettrica per compensare la crisi degli approvvigionamenti di gas scatenata dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Un’indicazione in questo senso era già arrivata nei giorni scorsi direttamente dal Governo. Ora però le voci sono diventate realtà”. Lo conferma l’associazione “No al fossile” a pochi giorni dalla manifestazione per il clima in programma venerdì anche in città: una manifestazione che, oggi, assume un valore ancora più forte.
“Ancora una volta, come se non bastassero 70 anni di sudditanza fossile, inquinante e mortifera, il nostro comprensorio viene piegato agli interessi nazionali, anche se sarebbe più corretto far riferimento agli interessi privati di ricche multinazionali e grandi speculatori finanziari – hanno spiegato – e vede imporsi dall’alto scelte anacronistiche che nulla hanno a che fare con la tanto decantata transizione ecologica. Siamo stufi, siamo stufe. Se in questi ultimi anni avessimo investito davvero sulle fonti rinnovabili e sulla ricerca per ottimizzare i sistemi d’accumulo, oggi non ci sarebbe bisogno di nessun ritorno al carbone, di nessuna massimizzazione della combustione fossile e di nessun maledetto rigassificatore. Invece la classe politica italiana ha scelto altre strade, si è messa al servizio di altri interessi e non ha mai investito davvero sulle rinnovabili. E ora, dopo questi atti ufficiali che sanciscono anche il fallimento conclamato di dirigenti e politicanti nostrani, il “laboratorio Civitavecchia”, quello che in questi ultimi anni aveva avuto il coraggio e la capacità di mettere in piedi progetti alternativi capaci di dare risposte in termini sociali, occupazionali e di tutela ecologica, rischia davvero di impantanarsi. Noi però non lo permetteremo. Civitavecchia non fallirà insieme agli incapaci che la vorrebbero imprigionata per sempre in un presente fatto di inquinamento e disoccupazione. Per questo motivo il 23 settembre saremo nelle piazze e nelle strade della nostra città insieme agli attivisti e alle attiviste di Fridays For Future – Civitavecchia in occasione dello sciopero globale per il clima. Non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale – hanno concluso – né a Civitavecchia, né altrove, fuori i combustibili fossili dalla storia”.
L’appuntamento è per venerdì alle 9.30 al piazzale del Tribunale da dove si muoverà il corte, diretto in centro.