Intanto lo spericolato autore della scorrazzata nella zona pedonale del Ghetto si difende: “Io aggredito e preso a calci”
CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Alessio Paolocci titolare di licenza per Ape-Calesse: Con la presente si chiede di precisare l’articolo di cui in oggetto in quanto palesemente lesivo di un’intera categoria di operatori che in modo del tutto arbitrario vengono accomunati al comportamento scorretto di un singolo autista.
Bene che, qualora un autista di qualsivoglia categoria di veicoli, assuma un comportamento contrario al codice della strada e incurante della sicurezza dei cittadini il fatto venga segnalato e portato all’attenzione di chi di dovere, tuttavia, purtroppo, l’articolo in questione per come scritto sembra non avere la finalità di contribuire alla sicurezza delle strade locali, bensì appare come un tentativo di screditare l’operato di tutte le società che sono autorizzate al servizio di trasporto turistico a mezzo ape calesse mediante la strumentalizzazione dell’evento riguardante un singolo autista.
Ogni mezzo di trasporto, che si tratti di auto, motocarrozzetta o scooter, può divenire pericoloso qualora lo si guidi in modo inadeguato, ma di per sé , se guidato correttamente, l’ape calesse è un mezzo di trasporto perfettamente idoneo alla circolazione, pertanto il comportamento di un singolo autista non può, e non deve, essere strumento di discredito per un’intera categoria di veicoli, autisti e società che fanno loro capo. Un’ulteriore precisazione che vale la pena di fare cogliendo l’occasione è relativa al commento riguardante la tipologia di trasporto e il trasporto bagagli.
Il servizio di trasporto turistico a mezzo ape calesse non si propone come servizio taxi, tuttavia è pur sempre un mezzo di trasporto locale, pertanto ad occhi inesperti del settore trasporti può sembrare paritetico, ma non lo è, pertanto la pretestuosa apertura dell’articolo risulta inopportuna e del tutto scollegata all’evento da cui l’articolo prende spunto, in quanto, dal luogo dei fatti, si evince con assoluta certezza che il calesse stesse effettuando un trasporto di tipo turistico.
È sin troppo evidente che l’evento sia nell’articolo strumentalizzato per riproporre una vecchia e banale polemica che addita il servizio di trasporto in ape calesse come un usurpatore infiltratosi a forza nel mercato dei taxi per sottrarre loro clientela.
In merito al trasporto bagagli vale anche qui la pena di cogliere l’occasione per fare alcune precisazioni. Il servizio di trasporto turistico in ape calesse è rivolto ad una clientela indifferenziata, pertanto è rivolta anche ai crocieristi, sia in transito che in sbarco/imbarco. Questi ultimi, come tutti coloro che si recano in vacanza, hanno a seguito dei bagagli e, qualora desiderino visitare la città, non è ovviamente pensabile che gli si chieda di abbandonali in giro per la città.
Del resto il vano bagagli predisposto sulle api calesse serve esattamente a soddisfare tale esigenza di trasporto.
Pertanto il porre in evidenza di aver visto dei calessi sui quali venivano trasportati bagagli come se ciò fosse da considerare come un’errata condotta è privo di logica nonché pretestuoso. Infine, volendo soddisfare la curiosità dello scrittore, si fa presente che l’autorizzazione concessa alle api calesse prevede che si possano assecondare le esigenze della clientela in termini di percorsi e fermate, ovviamente sempre nel rispetto del codice della strada, pertanto se il cliente richiede di terminare il suo percorso alla stazione o in qualsivoglia luogo, nulla vieta di assecondare tale richiesta.
La questione della sicurezza stradale è argomento troppo importante per essere strumentalizzata per l’effimero scopo di tentare di porre in cattiva luce una tipologia di servizio evidentemente poco gradito a chi scrive.
La sicurezza stradale e il rispetto per i cittadini è un tema che va affrontato seriamente e non è corretto che venga citato per avere il pretesto di rispolverare la vecchia banale polemica taxi-ape calesse nel tentativo di ledere l’immagine di quest’ultimo servizio”.
«Non ho speronato nessuna carrozzina, non sfrecciavo tra i tavoli del ristorante e non ho aggredito nessuno». L’autista dell’apecalesse protagonista domenica scorsa dell’episodio denunciato da una coppia di civitavecchiesi al commissariato di Polizia si difende fornendo quella che è la propria versione dei fatti. «Stavo soltanto svolgendo il mio lavoro – ha raccontato – portando dei turisti in giro per la città. Mentre passavo all’interno della piazzetta una signora spostava di proposito una sedia per non farmi passare; alla mia richiesta di via libera venivo apostrofato in maniera becera al che una signora che si trovava di fronte a quel tavolo ha spostato la sua sedia per farmi passare. Come mi sono mosso ho leggermente sfiorato la ruota del passeggino talmente debolmente che la bambina che si trovava all’interno dormiva e non si è nemmeno svegliata: a quel punto sono stato ulteriormente aggredito e l’ape è stata fatta oggetto di un calcio. Per evitare ulteriori conseguenze me ne sono andato: tutto qui».
Una ricostruzione che conferma il passaggio del mezzo in zona pedonale, nei pressi proprio dei locali e tra i tavoli con i clienti, oltre al “contatto” con la carrozzina con il bimbo al suo interno.
Ma oggi, che tipo di servizio può svolgere un apecalesse? Fino a qualche mese fa, così come disposto dalla precedente amministrazione a Cinque Stelle, i mezzi dovevano seguire tragitti e percorsi ben definiti. Oggi qualcosa è cambiato. E lo conferma una recente delibera di giunta, del maggio scorso, con la quale viene prorogata la scadenza del termine dell’affidamento del Servizio di Linea di Trasporto Turistico con l’impiego di Ape Calesse al 31 marzo 2024, in ragione del mancato svolgimento del servizio dal 9 marzo 2020 al 31 marzo 2022 per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Con la stessa delibera, però, il Pincio amplia le modalità dello svolgimento del servizio, autorizzando i mezzi ad effettuare le linee turistiche definite già nel 2016, ma adattandole, “su specifiche esigenze rappresentate dall’utenza – si legge – con fermate relative a mete storico-archeologiche ovvero turistico-commerciali, fermi restando i capolinea approvati dedicati alla sosta dei mezzi”.