Civitavecchia – Università Agraria, l’avvocatura della Regione Lazio non riconosce la presidente Delmirani e chiede subito elezioni

A grandi passi verso il commissariamento ma non si escludono altre clamorose iniziative giudiziarie. La lettera a firma di Rodolfo Murra, inviata anche ai carabinieri forestali

CIVITAVECCHIA – Ormai la gestione dell’Università Agraria di Civitavecchia è diventata una vera e propria barzelletta. Grave che qualche istituzioni continui a tenere corda ad un gruppo di “irriducibili” asserragliati illegittimamente alla poltrona.

Qualche giorno fa è stata addirittura presentato il “soccorso” alle piante d’olivo di proprietà dell’ente. Chi raccoglierà le olive e chi ne trarrà beneficio dalla vendita è un mistero.

La Regione Lazio, quasi al termine del proprio mandato politico, ha comunque emesso un verdetto incontrovertibile attraverso l’avvocatura e che inchioda Damiria Delmirani (nella foto) alle proprie e gravissime responsabilità.

Nella lettera si legge: “In merito alla figura del Presidente facente funzioni, si rileva, inoltre, che il Consiglio di amministrazione, autoconvocatosi per la nomina senza una formale convocazione da parte del Presidente eletto, non ha potere di designazione di tale figura, oltretutto non prevista dallo statuto dell’Ente”.

L’avvocato Rodolfo Murra, capo dell’avvocatura regionale, sul mancato rinnovo delle cariche attraverso il voto degli iscritti è stato ancor più duro:

“Il Consiglio di Amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia, insidiatosi in data 29 aprile 2015 a seguito di regolari elezioni, è scaduto il 29 aprile 2020 (vale a dire oltre due anni or sono).

In forza dell’espresso richiamo operato dall’art. 6 dello Statuto al D.Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico dell’Ordinamento degli Enti Locali) ed alla L. n. 570/1960 e ss.mm.ii., l’indizione delle elezioni per la nomina dei nuovi organi ed il loro svolgimento dovevano obbligatoriamente avvenire nei tempi e con le modalità prescritte per i Consigli comunali con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, salvo specifica normativa di dettaglio contenuta in apposito regolamento assunto dal Consiglio di Amministrazione.

L’Università Agraria di Civitavecchia non ha provveduto secondo tale stringente tempistica a fissare la data delle elezioni, né a convocare i comizi elettorali mantenendo così inammissibilmente in regime di prorogatio sine die gli organi scaduti la cui durata appare, pertanto, rimessa al loro totale arbitrio.

Né ciò può ritenersi giustificato dell’epidemia Covid-19 che ha colpito il Paese nell’anno 2020 e ancora in corso posto che i Decreti legge nn. 103/2020 e 117/2021 hanno disciplinato le modalità operative precauzionali e di sicurezza della raccolta del voto nelle consultazioni elettorali da svolgersi negli anni 2020 e 2021 (consultazioni che hanno riguardato, nel biennio di riferimento, anche grandi Amministrazioni locali, peraltro).

L’epidemia in questione non è dunque una valida causa giustificativa alla mancata indizione delle doverose consultazioni elettorali.

A ciò si aggiunga che, a seguito delle misure limitative della libertà personale che hanno colpito il Presidente nel mese febbraio 2022, e di successiva misura interdittiva dagli uffici pubblici e privati per 12 mesi, il Consiglio di Amministrazione dell’U.A. di Civitavecchia, autoconvocatosi, con delibera n. 4 del 31 marzo 2022 ha nominato un Presidente f.f.

Al riguardo, è doveroso segnalare che il Commissario agli usi civici, nell’ambito di alcuni contenziosi pendenti tra privati e l’U.A. di Civitavecchia per l’accertamento della qualitas soli (tra molte, ordinanza n. 534 del 31 maggio 2022 e n. 648 del 20 luglio 2022), ha avuto modo di rilevare che:

– il Consiglio di Amministrazione dell’U.A. di Civitavecchia poteva essere convocato solo dal Presidente (art. 8 dello Statuto) di talché la suddetta delibera non risulta validamente adottata in assenza di regolare convocazione;

– l’art. 7 dello Statuto non prevede in capo al Consiglio di Amministrazione il potere di nomina del Presidente, né di un Presidente f.f.;

– l’atto di conciliazione risulta sottoscritto da soggetto privo di poteri rappresentativi dell’Ente e pertanto non può essere approvato;

– la figura di un temporaneo Presidente f.f. non è prevista dallo Statuto.

Quanto sopra evidenzia un grave stato patologico che investe gli organi dell’U.A. di Civitavecchia i cui atti non possono più ritenersi espressione della volontà degli Associati”.

REGLAZIO.REGISTROUFFICIALE.2022.0921610