Ancora si cercano 200mila euro tra contanti e oro. Qualcuno, il giorno che il pregiudicato civitavecchiese venne ucciso, li ha fatti sparire. Altri soggetti nel mirino degli inquirenti
SORIANO NEL CIMINO – L’arresto di Sabrina Bacchio (nella foto quella a destra abbracciata al compagno indagato e con la sorella Elisabetta) non può essere considerata una nuova svolta nelle indagini sull‘omicidio di Salvatore Bramucci, avvenuto la mattina del 7 agosto nelle campagne di Soriano, bensì un mattone tolto alla fragile torre costruita dal gruppo di fuoco.
Sabrina Bacchio da sabato 22 ottobre scorso, si trova reclusa nel carcere romano di Rebibbia. I carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, con il supporto di quelli della Compagnia di Tivoli, hanno dato esecuzione ad una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Viterbo Rita Cialoni, su proposta della Procura della Repubblica, nei confronti di una donna, ritenuta – in concorso con altre due persone, già sottoposte a provvedimento restrittivo (Tonino Bacci e Lucio La Pietra) – indiziata del delitto di omicidio volontario.
Il 7 agosto scorso, in una strada vicinale di Soriano nel Cimino Salvatore Bramucci appena uscito dalla sua abitazione, veniva bloccato mentre si trovava alla guida della sua autovettura ed assassinato con diversi colpi di arma da fuoco.
Le indagini hanno consentito, lo scorso 13 settembre, di dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Tonino Bacci e Lucio La Pietra.
Secondo il magistrato inquirente, Massimiliano Siddi, il “gruppo di fuoco” si muoveva sulla base di precise indicazioni fornite da una donna, Sabrina Bacchio appunto, che aveva preso parte alla pianificazione dell’azione omicidiaria fin dall’inizio della sua ideazione.
La donna, il giorno dell’omicidio, si recò a casa della sorella per portarle conforto. Conforto o asporto? Le indagini sono tutt’altro che chiuse. Si cerca il “malloppo”, il tesoretto accumulato da Salvatore Bramucci e frutto dei proventi delle sue attività criminali.
Si parla di una cifra che oscilla tra i 100 e i 200 mila euro tra soldi contanti, orologi e oro. Di questi soldi, orologi e oro ancora non è stata trovata traccia. E’ ovvio che il giorno in cui è stato ucciso qualcuno ha fatto sparire anche quello altrimenti l’omicidio non sarebbe stato mai portato a termine con così tanta premeditazione.
L’arresto di Sabrina Bacchio, artefice di altri furti a carico del cognato con seri problemi di tossicodipendenza, potrebbe essere la chiave di volta per arrivare alla chiusura delle indagini. Salvatore Bramucci non andava d’accordo con Sabrina ed era convinto che dietro ai soldi spariti ci fosse stato il suo zampino tanto da dichiararlo anche ai carabinieri nella sua denuncia per furto avvenuto anni prima. Nell’elenco delle persone arrestate mancano ancora alcuni nomi ma che presto potrebbero essere inclusi tra quelli della banda già assicurati alla giustizia.
Ormai sembra davvero essere questione di poco tempo e qualcuno di loro potrebbe cedere alla pressione dell’isolamento e finalmente collaborare con gli inquirenti.