Continua ad ampliarsi il capitolo dei furbetti del reddito di cittadinanza: grazie a una recente operazione della guardia di finanza, infatti, sono stati identificati altri 39 soggetti che percepivano il sussidio grillino illecitamente, truffando lo Stato.
Ad occuparsi del caso gli uomini del Comando Provinciale di Ascoli Piceno che, a seguito di una segnalazione dell’autorità giudiziaria e dell’Inps, hanno portato alla luce la truffa. Nello specifico, tali irregolarità nella percezione del reddito sono state riscontrate nel 100% dei casi controllati, con ben il 73% contestate a soggetti stranieri, romeni e nigeriani.
Per richiedere e ottenere il beneficio, gli extracomunitari applicavano lo stesso sistema che abbiamo visto da tempo: nel presentare richiesta per il reddito di cittadinanza, dichiaravano di essere residenti in Italia da più di 10 anni, e in modo continuativo nell’ultimo biennio.
Va infatti ricordato che per ottenere il sussidio sono necessari dei requisiti specifici, non solo di carattere economico, ma anche relativi a cittadinanza, residenza e soggiorno nel nostro Paese. A ciò si aggiunge anche il non essere stato sottoposto a misura cautelare o condannato in via definitiva nei 10 anni precedenti alla richiesta di sussidio per determinati reati.
Gli stranieri identificati dalle fiamme gialle, dunque, avevano dato false dichiarazioni circa la loro condizione nel nostro Paese. Una truffa costata all’erario ben 197mila euro, a cui vanno aggiunti altri 260mila euro di ulteriori contributi per cui è stata richiesta l’immediata interruzione dell’erogazione. Il tempestivo intervento degli uomini della guardia di finanza ha impedito che proseguisse il danno per il bilancio pubblico.
Prosegue, dunque, l’attività di controllo sul territorio finalizzata a porre fine agli illeciti relativi al reddito di cittadinanza. Solo pochi giorni fa, a Roma sono stati individuati altri 27 stranieri che percepivano il sussidio pur non avendone diritto: una truffa ai danni delle casse dello Stato da 227mila euro.