APRILIA – Nuove grane all’orizzonte del sindaco Antonio Terra e della sua amministrazione. Solo poche settimane fa, RIDA Ambiente, aveva notificato al Comune di Aprilia e al sindaco in solido una citazione da oltre quaranta milioni di euro.
La società di Altissimi ha denunciato i danni subiti come conseguenza di atti e comportamenti dell’amministrazione e del primo cittadino, ritenuti illegittimi e discriminatori dall’azienda. Ne era derivata una polemica, ancora non sopita, sollevata da importanti componenti della maggioranza civica cui il sindaco Terra avrebbe omesso, tardato o più banalmente dimenticato di comunicare l’iniziativa giurisdizionale e le responsabilità che ne potrebbero derivare in capo all’Amministrazione.
Ora sulla testa di Terra è caduta un’altra, pesantissima tegola. Nello scorso luglio, l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) aveva adottato una delibera di contenuti duri e netti nei confronti della “creatura” prediletta di Terra, la Progetto Ambiente, società “in house” detenuta al 100% dal Comune di Aprilia, incaricata della raccolta e trasporto dei rifiuti urbani comunali.
L’ANAC, all’esito di approfondita istruttoria, aveva ravvisato la durevole reiterazione da parte della Progetto Ambiente di comportamenti vietati dal codice degli appalti, tra cui, in particolare, ripetuti affidamenti diretti dei servizi relativi al ciclo dei rifiuti urbani a un ristretto circolo di imprese, “frazionati” in modo da eludere le soglie che rendono obbligatoria la gara ad evidenza pubblica.
Terra e la sua amministrazione, nonostante il sonoro “ceffone” ricevuto, non avevano fatto una piega. Anzi, alla scadenza dell’incarico avevano anche ringraziato sentitamente l’Amministratore Unico della Progetto Ambiente (Valerio Valeri) per i servigi resi.
Ora, però, per Terra e per l’Amministrazione comunale potrebbe essere arrivato il momento di pagare il (salatissimo) saldo anche di quest’altro conto. E infatti, la MTS (società ricollegabile allo stesso gruppo di RIDA Ambiente) che aveva presentato la segnalazione poi accolta dall’ANAC, ha notificato a sua volta un’altra citazione al Tribunale civile di Latina per vedersi riconosciuti, a carico della stessa Progetto Ambiente e del Comune di Aprilia, i danni (verosimilmente milionari…) che ha subito per non aver mai potuto partecipare ad alcuna procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento dei suddetti servizi, come detto, fino ad oggi affidati dalla Progetto Ambiente in via diretta e senza gara a poche imprese, selezionate non è ben chiaro da chi e sulla base di quali criteri.
Sulla illegittimità dei comportamenti della Progetto Ambiente si è già pronunciata l’ANAC e quindi non c’è storia. Ora il giudice civile dovrà valutare anche la legittimità e correttezza dei comportamenti del Comune di Aprilia, che – è questa la tesi della MTS – non risulterebbe aver mai esercitato a riguardo i suoi specifici poteri-doveri di vigilanza e controllo sulla sua società “in house”, non prevenendo così proprio quei comportamenti della partecipata ritenuti illegittimi dall’ANAC.
Riesce quindi davvero difficile immaginare quali giustificazioni Terra e la sua amministrazione potranno addurre anche in questo giudizio.
Una cosa, però, è certa: dopo due mandati pieni come sindaco e quindici anni di permanenza al governo della città, Terra rischia di lasciare ad Aprilia e ai suoi concittadini quella che gli antichi romani chiamavano “damnata hereditas”, una serie di decisioni politiche e amministrative verosimilmente illegittime e comunque non ben ponderate che, nell’ostracizzare ostinatamente un singolo importante gruppo imprenditoriale, hanno finito per esporre la stessa amministrazione e i cittadini apriliani, prima in sede amministrativa e ora in sede civile, al rischio di pagare il conto di scelte che hanno più volte destato perplessità e critiche perfino da parte della stessa maggioranza che lo ha sostenuto (almeno fino ad ora…).