VITERBO – Dopo sei anni il tenente Colonnello Marcello Egidio lascia il Comando del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Giunto a Viterbo nel settembre del 2016, ha terminato oggi la sua esperienza nella Città dei papi, dopo aver già comandato il Nucleo Operativo della Compagnia dal 2002 al 2008. Di questa nuova esperienza al comando di Via San Camillo de Lellis del tenente Colonnello Egidio restano sei anni assolutamente intensi, caratterizzati da importantissime indagini condotte in prima persona e che hanno portato a conseguenti verdetti nelle aule di tribunale. Tra tutte il ricordo va subito all’operazione “Erostrato”, quando la mattina del 25 gennaio 2019 dopo due anni di intense indagini nel capoluogo venne smantellata la consorteria criminale che nei mesi precedenti si era tra l’altro resa protagonista di gravi atti intimidatori che avevano non poco aumentato la preoccupazione della cittadinanza tutta. Va ricordato che l’attività venne svolta con la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sotto la guida di magistrati di primo piano nella lotta alla criminalità organizzata che hanno sempre speso parole d’elogio per il lavoro svolto dai militari e per come erano stati opportunamente guidati.
Ma oltre a questo, vanno ricordate le indagini che hanno consentito di portare a termine anche in brevissimo tempo gravi fatti di cronaca assicurando i responsabili alla giustizia, come la rapina alla gioielleria Bracci, all’ufficio postale di Canino, l’efferata rapinata in casa subita da un’anziana a Canepina nell’agosto del 2020 o la maxi rapina al furgone portavalori sulla superstrada Orte-Civitavecchia nel 2016, questa invece scoperta qualche anno dopo; ma anche l’omicidio delle Saline di Tarquinia e del piccolo Matias di Vetralla, entrambi degli ultimi mesi del 2021 e risolti in meno di 24 ore, o le non meno importanti indagini del 2020 che hanno sgominato una banda di sudamericani dediti ai furti in appartamento o di italiani residenti a Sud di Roma che avevano messo a segno numerosi furti di macchine agricole nel viterbese nel 2021; ma vanno anche ricordate l’indagine “Bella Vita” su alcuni medici assenteisti dell’ASL, conclusasi nel 2018, o le molte attività condotte nel settore dello sfruttamento della manodopera nel settore primario, tra tutte l’indagine sul pastore romeno morto ad Ischia di Castro del 2021 e quella portata a termine pochi giorni fa a Casteldasso, dove in entrambi i casi per la prima volta in Provincia di Viterbo si è ricorsi allo strumento legislativo dell’amministrazione controllata dell’impresa che in attività d’indagine si ritiene responsabile, poi da provare in giudizio, di gravi episodi di sfruttamento; vanno anche ricordate le misure cautelari eseguite per un grave giro d’usura scoperto nel 2021, o i due anziani olandesi che nel 2019 furono trovati a Monte Romano in possesso 14 kg di cocaina purissima, insospettabili corrieri della droga proprio come Cleant Eastwood nel film “the Mule”; da ultimo gli arresti che hanno avviato alla soluzione l’efferato omicidio Bramucci, che nell’agosto scorso aveva scosso la comunità di Soriano nel Cimino.
Sicuramente manca qualcosa all’appello, essendo impossibile condensare in poche righe la mole incredibile di lavoro svolto dal Tenente Colonnello Egidio in questi sei anni, durante i quali ha spostato ogni volta più in alto l’asticella dei traguardi da raggiungere del suo Nucleo Investigativo del Comando Provinciale. Ma soprattutto sarebbe impossibile rendere il giusto omaggio all’ufficiale che ha realizzato tutto questo, descrivere compiutamente la sua precisione, competenza, la sua determinazione; è soprattutto impossibile riportare in poche righe la sua completa ed instancabile dedizione al lavoro che è stata il suo tratto distintivo e che ha messo al servizio della comunità della Tuscia, con l’intento di renderla più sicura e fare la propria parte nel renderla ancor più vivibile.
Quello di oggi non è un comune avvicendamento, ci saluta un ufficiale di altissimo livello che nel suo dedicare tutto se stesso senza risparmiarsi era diventato un punto di riferimento certo per tutti gli uomini del Comando Provinciale e non solo. Ci lascia per andare a ricoprire un delicato incarico all’interno dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Ai Carabinieri di Viterbo oltre alla sua figura professionale di primissimo livello mancherà sicuramente l’uomo che ha reso possibile tutto l’eccellente lavoro svolto in questi sei intensissimi anni, per come ha saputo coniugare la sua preparazione e la sua infinità disponibilità. Nel fare al collega i più sinceri auguri per il nuovo incarico che andrà a ricoprire, siamo sicuri che saprà rappresentare al meglio l’Arma dei Carabinieri nel nuovo contesto in cui è chiamato ad operare, certi che con la sua grandissima e riconosciuta professionalità in pochissimo tempo diventerà il punto di riferimento per chiunque, come in pochissimo tempo lo era diventato qui a Viterbo.
Prenderà il suo posto il Tenente Francesco Anania, siciliano di origine, sposato e padre di una bimba, proveniente dal Comando Provinciale di Grosseto, dove ha comandato il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia del capoluogo negli ultimi 4 anni dopo esser stato in precedenza a Roma, sempre in incarichi operativi. A lui va un caloroso in bocca al lupo per il suo lavoro nel futuro, di sicuro sotto la sua guida l Nucleo Investigativo del Comando Provinciale continuerà a svolgere al meglio il suo fondamentale contributo per la cittadinanza della Provincia di Viterbo.