Tarquinia – Università Agraria, il presidente uscente Borzacchi replica alla dipendente (smemorata) Bellucci

“Complice dei disastri compiuti dai suoi compagni di partito mistifica la realtà delle cose essendo stata artefice di danni economici rilevanti”

TARQUINIA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente uscente dell’Università Agraria di Tarquinia, Sergio Borzacchi: Abbiamo ascoltato quanto detto dalla dipendente Maria Bellucci nell’intervista concessa a Media Press nei giorni scorsi.

Ci stupisce sentire che, parole sue: “L’ente si sostiene con le proprie risorse, per cui riuscire a pagare tutto diventa un problema”.

Forse con questo vuole giustificare il suo operato quale ex responsabile del servizio finanziario, che ha contribuito a portare l’Ente ad accumulare debiti per oltre 4 milioni di euro, fino a quando questa Amministrazione non ha invertito una tale disastrosa tendenza?

Ci stupisce anche sentire che, sempre parole sue: “Se c’è un disavanzo va approvato un piano di risanamento. È obbligatorio”.

Ma se è obbligatorio, perché in tutti questi anni non è mai stato approvato un benché minimo intervento, per interrompere questo accumulo devastante di debiti?

Certo, se come afferma “i mutui sono investimenti” e “l’anticipazione di cassa non è un debito”, si può ben capire perché si è creata questa voragine.

Magari sarebbe stato utile anche non pagare i compensi agli amministratori e non assumere tre persone per la segreteria di presidenza, come abbiamo fatto noi.

Per mia volontà, durante la prima giunta del mio mandato è stato deciso di rinunciare ai compensi, ai gettoni di presenza ed alle segretarie, risparmiando così qualche centinaio di migliaia di euro.

In ogni caso l’attuale Amministrazione oltre ad aver azzerato l’anticipazione di cassa ereditata, ora lavora con i soldi propri dell’Ente risparmiando così anche su oneri e interessi passivi.

Quanto all’entità del debito, la Bellucci afferma: “A me risulta che non erano neanche 2milioni
di euro”.

A parte che una responsabile del servizio finanziario, in quanto tale, dovrebbe essere in grado di conoscere e dimostrare al centesimo qualsiasi dato contabile in qualunque momento, le ricordiamo le seguenti cifre, tutte inoppugnabili perché tutte documentate, relative al deficit dell’Università Agraria al 31.12.2017 e che vanno lette attentamente:

  1. Cartelle esattoriali poi rottamate per debiti dal 2000 al 2013 1.720.948,00;
  2. Cartelle esattoriali poi rateizzate per debiti dal 2012 al 2017 1.127.745,00;
  3. Altre cartelle esattoriali per debiti 2014-2017 347.754,00;
  4. IMU non ancora in cartella (dato stimato) 204.000,00;
  5. N. 2 mutui presso BCC Roma 458.393,00;
  6. Anticipazione di cassa BCC Roma al 31.12.2017 387.621,00;

Totale 4.246.461,00

A questa cifra analitica, vanno sommati altri debiti di più difficile quantificazione al 31.12.2017 per fornitori del nostro territorio, vertenze sindacali, sanzioni ecc… per cui, a voler essere realistici, si può stimare un debito complessivo nettamente maggiore.

Alla signora Bellucci deve essere probabilmente sfuggito qualcosa!

Se ha la memoria corta è grave, se vuole farci intendere che non ne sapeva nulla è peggio, se infine non riesce a capire la drammatica situazione dell’Ente che le era stato affidato, quale responsabile del servizio finanziario, è molto, ma molto peggio!

La signora Bellucci ha dichiarato di voler difendere i lavoratori, quegli stessi lavoratori per i quali dal 2012 al 2017 non ha versato i contributi previdenziali obbligatori, come da lei stessa dichiarato con nota del 13/08/2018 prot.00001184, nella quale testualmente afferma: “I mancati versamenti o l’omissione totale in alcuni casi sono da addebitare a mio completo carico perché rientranti nella gestione affidatami con i decreti presidenziali nei vari anni, pur avendo fatto presente sempre la situazione di difficoltà finanziaria nella quale versava l’Ente. Non rilevo nessun profilo di responsabilità da parte dei precedenti amministratori e neanche degli attuali”.

Ricordo che questo gravissimo comportamento ha generato un debito nei confronti dell’Inps di oltre 834.000 euro, per contributi non versati, sanzioni ed interessi!

Come se non bastasse, si lamenta pure perché si è dovuto far ricorso ai consulenti esterni!

Peccato che con lettera del 26/04/2019 protocollo n. 00000668, la stessa signora Bellucci
testualmente dichiari: “Torno inoltre a sollecitare e sottolineare l’esigenza di assistenza e
consulenza in materia fiscale e contabile – finanziaria: a tal fine, come già rilevato, non ritengo che la paventata ipotesi di affidare incarico al dott. – omissis – con studio professionale in Roma, figura della quale non discuto la indubbia affidabilità e professionalità, risulti tuttavia soluzione perfettamente calzante alle nostre esigenze, in quanto ritengo più idoneo affidare incarico ad uno studio professionale sul territorio di Tarquinia, per affrontare adempimenti, criticità e problematiche che potrebbero imporre contatti anche all’ordine del giorno ed opportuni confronti de visu anche a cadenza quotidiana”.

E si vanta addirittura di aver, ancora parole sue, “Fatto approvare all’unanimità dal Consiglio” la rottamazione delle cartelle esattoriali, quando invece con una lettera protocollata il 21/02/2018 al n.00000299 e firmata di suo pugno, affermava testualmente “Pur riconoscendo l’importanza di cogliere tale opportunità (riferita alla rottamazione delle cartelle esattoriali), ritengo che l’Ente nelle condizioni economico finanziarie attuali non possa aderire in quanto non ha la capacità di adempiere al pagamento delle rate previste per la mancanza di risorse finanziarie”.

I fatti hanno dimostrato il contrario, la rottamazione è stata sempre pagata entro i termini previsti e nel 2023 verrà definitivamente chiusa con un risparmio totale di oltre 700 mila euro, se avessimo dato retta a quanto ci diceva la signora, adesso quei 700 mila euro risparmiati avremmo dovuto pagarli, insieme a tutto il resto…

Per non aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali, bastava evitarle pagando quanto dovuto nei termini previsti, come fanno quotidianamente tutte le aziende del nostro paese, ma questo purtroppo non è accaduto, come abbiamo potuto rilevare presso l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

L’amministrazione che ho avuto l’onore di aver guidato per cinque anni ha sempre e solo fatto gli interessi dell’Ente e ricordo ancora che, contrariamente a chi ci ha preceduto, noi lo abbiamo fatto sempre GRATIS, rinunciando a compensi e gettoni di presenza.

Infine vi invito a verificare l’attuale stato di Palazzo Vipereschi: è stato completamente sanificato e liberato dal pericolo di crolli dopo la rimozione di oltre 150 quintali di guano, accumulati da qualche decennio nel sottotetto della struttura, ha un elegante portone di ingresso totalmente restaurato dopo anni di totale abbandono, ripulito e degno di un palazzo di questo genere ed ha finalmente un ascensore funzionante, da noi attivato dopo il pagamento della fattura di collaudo rimasta insoluta per anni, che ora permette a tutti gli utenti di potersi recare agevolmente negli uffici.

Auguro alla nuova Amministrazione di continuare sulla strada del risanamento da noi intrapresa, perché di sicuro troverà una situazione chiara e limpida, sicuramente migliore rispetto a quella che purtroppo abbiamo trovato noi cinque anni fa.

Sergio Borzacchi