Una delle ricerche più frequenti su Google nel corso del 2022 è stata “Cambiamento Climatico”, soprattutto nella sua letterale traduzione inglese. Un problema che sta riguardando da vicino tutta l’umanità e cui deve essere messo un freno al più presto, prima che sia davvero troppo tardi. Un argomento delicato cui vanno dedicati diversi approfondimenti per cercare di sviscerare quelle che sono le reali cause e le possibili soluzioni.
Cambiamento climatico: tra i rischi c’è quello di allergie tutto l’anno
Ovviamente, tra le conseguenze più importanti legate al cambiamento climatico ci sono il surriscaldamento globale, l’innalzamento della temperatura di Oceani e mari, nonché fenomeni meteorologici estremi anche in zone dove non si era mai stati abituati a vedersi, se non davvero di rado. Ma in pochi sanno che tra i rischi legati al climate change c’è anche quello di avere allergie nel corso di tutto l’anno e non più limitate a determinati periodi di esso. L’allarme è stato dato di recente dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, che ha parlato della possibilità che le forme allergiche possano persistere nel corso dell’anno con sintomi anche più forti di quelli attualmente in circolazione. Questo a causa dell’allungamento del periodo di impollinazione, che si potrebbe estendere a tutti e 12 i mesi, nonostante l’inverno. Se dovessero continuare queste condizioni climatiche, quindi, potremmo assistere presto all’inizio delle allergie stagionali già una quarantina di giorni prima della Primavera, arrivando ad autunno inoltrato. L’osservazione nell’ultimo trentennio di alcuni pollini, come la parietaria, ha dimostrato come questi riescano a permanere nell’aria da metà inverno fino alle soglie di ottobre. Con questi tassi di CO2, insomma, il rischio è che ci possa essere un aumento fino al 200% della quantità di pollini rilasciata in un anno dalle piante. C’è da porre un freno e bisogna farlo subito.
Allergie invernali, quali sono le più comuni
Anche se comunemente si crede che l’inverno sia un periodo tipicamente favorevole all’assenza di allergie, in realtà le cose non stanno propriamente così. Esistono diverse forme di allergia tipiche di questo periodo, magari non dovute propriamente ai pollini, che pure persistono nell’aria ormai, ma ad altre cause. Ognuna di queste provoca soprattutto un’infiammazione dei seni paranasali per moltissimi italiani. In questo caso si consiglia di consultare alcune guide web che approfondiscono i rimedi per la sinusite e di rivolgersi al proprio medico di famiglia qualora dovesse persistere più del dovuto. Tra le cause maggiori di allergia invernale, la più diffusa è quella degli acari della polvere. Questo perché durante la stagione fredda, le case sono riscaldate e risultano più umide del solito, creando l’habitat perfetto per questo tipo di agente allergenico. Essi si annidano soprattutto sulle superfici di mobili, tappeti e nel letto.
Sempre a causa dei riscaldamenti e del clima umido, è frequente l’insorgere di muffe, specie negli scantinati, nei bagni e sotto ai lavandini. Queste possono causare forti attacchi allergici negli individui predisposti. Infine, attenzione ai peli dei nostri amici animali, specialmente di cani e gatti. Il pelo, infatti, può essere ovunque nella nostra abitazione. In particolar modo nelle zone della casa adibite al riposo e al relax, come letti, divani e tappeti. Quali rimedi adottare per abbassare il tasso di elementi che provocano allergie invernali? Innanzitutto badare alla pulizia della propria casa evitando accumuli di polvere.
Se, poi, gli ambienti risultano eccessivamente umidi, allora è bene installare un deumidificatore che possa prevenire l’insorgere di polvere e muffe. Anche gli animali dovranno essere curati dal punto di vista del pelo, con una pulizia adeguata almeno una volta a settimana, mentre il lavaggio di tessuti e lenzuola può aiutarci a non far depositare gli acari della polvere lì dove dormiamo. Infine, esistono alcuni filtri, detti filtri HEPA, i quali trattengono le particelle allergeniche riducendo il rischio di incorrere in attacchi di allergia.