Energia – A2A: autonomia italiana al 58% con sfruttamento rinnovabili

Patuano: “Necessari interventi sistemici, è progetto Paese. Il Centro Sud può fornire un contributo concreto”

ROMA – Sfruttando le sue materie prime- acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, l’Italia può raggiungere il 58,4% di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli. E’ quanto emerge dal report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato oggi dal Presidente di A2A Marco Patuano insieme al partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici.

Valorizzare i rifiuti

L’Italia è oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019) ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio. Un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di quell’autonomia energetica, lo potrebbero giocare le regioni del Centro Sud che potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell’opportunità di sviluppo per l’eolico (21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attività di revamping e repowering degli impianti già esistenti. Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale). Questi territori sono strategici anche per le possibilità legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilità è concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all’8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni.

“I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti – ha dichiarato Marco Patuano, Presidente di A2ANello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle proprie fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese. Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma in cui diventa fondamentale la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese. Sono necessari interventi sistemici- aggiunge Patuano– che vanno dalla parte autorizzativa, che richiede un percorso lungo e farraginoso, e la parte del trasporto. Una volta che produciamo a Sud bisogna portare l’energia per l’Italia. E’ un progetto paese- conclude– che impegnerà per una decina di anni”.