CERVETERI – Mentre al Governo si continua a discutere delle concessioni balneari, in scadenza il 31 dicembre 2023, e sulle quali è stata decisa una proroga della delega al governo per la riforma del settore.
A Cerveteri l’amministrazione comunale ha puntato su delle linee guida più dettagliate così da andare a tutelare quei gestori che, all’indomani di un bando di gara per l’affidamento delle nuove concessioni, non dovessero vedersi tra i vincitori di quel bando di gara.
A spiegarlo è stato proprio il sindaco Elena Gubetti commentando le linee guida al Pua approvate dalla giunta etrusca. Domanda fondamentale alla quale l’amministrazione comunale ha provato a dare una risposta chiara è: ai gestori degli stabilimenti che non dovessero vincere il bando di gara spetterà un risarcimento?
«Sull’argomento – ha spiegato il primo cittadino etrusco, Elena Gubetti, a News&Coffee – né Regione né Stato stanno legiferando. Dal canto loro, i Comuni hanno l’obbligo di andare a gara».
Come sciogliere la matassa dunque?
«Ci siamo dati uno strumento attuativo del Pua – ha proseguito Gubetti – ossia come indire queste gare, basandoci sulle regole europee, e prevedendo che, qualora chi gestisce uno stabilimento andando a gara perdesse, di concedergli un risarcimento per le risorse investite».
«L’ITER NON SARÀ CONCLUSO PER QUESTA ESTATE»
Per l’indizione dei bandi di gara a evidenza europea, bisognerà aspettare ancora un po’. «Si tratta di una procedura molto complessa perché c’è da redigere le gare, pubblicarle. Non sarà possibile dunque concludere l’iter per questa estate», ha chiarito il sindaco che ha inoltre annunciato i “paletti” decisi dall’amministrazione per partecipare al bando.
IL PIANO ECONOMICO
«Abbiamo inserito il piano economico. Per partecipare dunque non solo si dovrà presentare un progetto sulle opere che si vorranno porre in essere ma si dovrà presentare anche un piano economico che dia sostenibilità a quel progetto». Insomma, «un piano di ammortamento per garantire che le opere vengano realizzate» così da non ritrovarsi, in futuro, a dover fare i conti con gestori che «non hanno affidabilità economica».
«CITTÀ PILOTA»
«Siamo la prima città italiana ad essersi dotata di questo strumento – ha concluso Gubetti – So che altre città si stanno muovendo per fare altrettanto. Potremmo essere considerate, insomma, delle città pilota per queste gare».