Dal fagiolo della fertilità al contadino robot: “Generazioni in campo” agli Oscar Green di Coldiretti

Premiata la creatività dei millennials di tutta Italia, a Roma l’ “Oasi Kadir” completamente alimentata dal sole 

ROMA – Creano occupazione, salvano il clima e l’ambiente e garantiscono cibo sano, sono i progetti che ogni anno presentano i giovani imprenditori della Coldiretti in occasione degli Oscar Green, salone della creatività agricola Made in Italy di “Generazioni in campo”.

Millennials che grazie ad inventiva e spirito d’innovazione scovano il valore nascosto del mondo agricolo attraverso progetti innovativi: dalla prima carta per alimenti sostenibile e riutilizzabile fatta con la cera d’api, all’ “incubatrice” per i funghi cardoncelli realizzata con gli scarti del cardo, utilizzati anche per fare delle posate, e ancora, glassa di vino Primitivo ottenuta dai residui di uva, acqua tonica agricola, con luppolo, ginepro e genziana, fino alle “bombe di semi”, palline di argilla, terriccio e sementi che vengono “lanciate” in spazi incolti per ravvivarli con colorati fiori, realizzate con l’aiuto di ragazzi disabili.

Per il Lazio tra i giovani finalisti degli Oscar Green, Murad Salem (nella foto con Lollobrigida) nella categoria “Energie per il futuro e sostenibilità”, grazie ai progetti realizzati nella sua aziende l’ “Oasi Kadir” nel cuore della Marcigliana. Un angolo di paradiso a pochi passi dal centro di Roma, dove fermare il tempo e godere di rumori e odori di un luogo autentico. Libico di terza generazione Murad Salem, ha deciso di farsi carico dell’azienda agricola creata dal nonno per trasformarla in un progetto innovativo e autosufficiente dal punto di vista energetico, sfida che Murad ha vinto sfruttando l’energia del sole e senza consumo di suolo agricolo.

Nell’azienda, dalla lavorazione delle mozzarelle, ricotte e formaggi a quella di pane e farinacei, fino al frantoio, alle stalle, alle macchine per la mungitura, tutto è alimentato da energia rinnovabile.  “Lavoro per i giovani, in agricoltura c’e’” ha dichiarato  il ministro del Masaf Francesco Lollobrigida presente all’apertura del Salone.

Alcuni progetti di Oscar Green 

Nasce in Calabria la prima “Ape pack”, una “carta d’api” fatta con lino e cera d’api per avvolgere i salumi del pregiato Suino Nero. Un packaging totalmente green che sostituisce la plastica e il sottovuoto garantendo un’ottima conservazione dei salumi anche fuori dal frigo e per lunghi periodi di tempo, oltre ad essere lavabile, riutilizzabile ed ecologico.

La sostenibilità è la parola d’ordine anche della prima glassa di vino Primitivo che in Puglia viene prodotta andando a recuperare una parte marginale del grappolo, i racemi, che fino ad oggi non conosceva destinazione e che viene ora separata dai semi, lavorata fino a diventare una pasta e poi trasformata in una vera e propria delizia.

Arriva dal Trentino la prima acqua tonica agricola 100% italiana, ottenuta artigianalmente grazie a una sapiente miscela di luppolo, genziana e ginepro che ne fanno un ingrediente formidabile per cocktail a provenienza garantita ma anche una bevanda dissetante da gustare “liscia”.

In Campania nelle terre confiscate alla Camorra è nata una filiera per la produzione di bioplastiche sfruttando la pianta del cardo che viene trasformata in posate green biodegradabili, in teli per proteggere le piante e in altri oggetti, mentre con gli scarti della lavorazione si fanno dei pannelli per far nascere i pregiati funghi cardoncelli. Arrivano, invece dalla Sardegna le “bombe di semi” di piante autoctone di terra sarda e ‘su nenniri’, vasi di terra cruda con semi di grano, fatti con l’aiuto di ragazzi disabili per promuovere la cultura della pace e della solidarietà nel rispetto dei diritti umani.

In Molise c’è chi ha recuperato un’antica varietà di fagioli detti “della levatrice” o fagiolo della fertilità, che si donava anticamente alle donne che desideravano diventare madri ma che negli ultimi anni era quasi estinto prima di tornare sulle tavole grazie all’impegno dei giovani agricoltori. Vengono dall’Abruzzo i primi vini naturali biodinamici fermentati grazie ai lieviti dei frutti ‘mbriachelli’ della Maiella, una preziosa varietà di montagna certificata grazie a una collaborazione tra l’azienda e il Parco nazionale della Maiella, insieme a ricercatori di un laboratorio di microbiologia e all’Università degli studi di Teramo.

In Valle d’Aosta c’è Hortobot, il contadino robot  che analizza l’orto prima ancora di essere coltivato, si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto, aiuta a risparmiare energie e acqua ed è in grado di leggere e decifrare anche improvvise avversità meteo. E c’è pure l’agrinfluencer capace in Veneto di creare una community di centinaia di migliaia di agricoltori e allevatori e dare vita a un vero e proprio reality dal nome “Quella pazza fattoria”.

Spazio anche alla solidarietà, con le innovative esperienze di welfare agricolo. In Toscana con il coinvolgimento di ragazzi autistici, che sono diventati brigata di cucina al mercato contadino di Campagna Amica, in Lombardia, dove l’azienda agricola rappresenta un’occasione dei recupero per detenuti ma anche soggetti con disagi psichici, ex tossicodipendenti e ragazze madri, fino alle Marche dove è nato il Frolla Bus, un furgoncino dove ragazzi disabili sfornano biscotti contadini da vendere nei mercati.

Non mancano gli agricoltori eroici, giovani che assicurano la presenza sul territorio a prezzo di mille difficoltà, dalla famiglia umbra che produce latte e yogurt a mille metri d’altezza, chi in Sicilia ha avviato una filiera dello zafferano.

Le nuove imprese

Nel Lazio sono oltre 2.700 le imprese guidate da under 40, un terzo delle quali nate negli ultimi cinque anni. Dati che confermano un incremento della presenza dei giovani in agricoltura a livello nazionale. Solo lo scorso anno in agricoltura hanno trovato opportunità di lavoro dipendente nel nostro Paese oltre 1 milione di persone, di cui quasi uno su tre (32%) ha meno di 35 anni, destinati peraltro ad aumentare con gli investimenti previsti dal Pnrr e dal piano per la sovranità alimentare. “In questo contesto – rileva la Coldiretti – va segnalato che le difficoltà agli spostamenti dei lavoratori alle frontiere per effetto della pandemia hanno ridotto la presenza di lavoratori stranieri ed aumentato quella degli italiani, che sono tornati a considerare il lavoro in agricoltura una interessante opportunità”.

Figure specializzate 

Fondamentale la formazione per la creazione di figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. E proprio sulla formazione Coldiretti Lazio sta lavorando attraverso percorsi di istruzione specifici e nuove figure professionali come quella dell’evologo lanciata in collaborazione con Unaprol. Non vanno dimenticati i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Per questo è necessario e un piano integrato di formazione che coinvolga le scuole anche per recuperare le conoscenze antiche e vincere le sfida della rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che hanno raggiunto 1,6 miliardi con la crescita del 1500% nel giro di 5 anni.

b.f.