Viterbo – Bonus edilizia, Aronne: “Il governo intervenga per salvare imprese e cittadini”

L’assessore ad urbanistica e edilizia espone le proposte del Comune per salvaguardare il settore

L’11 marzo manifestazione di imprese e famiglie in piazza del Plebiscito

VITERBO –   Abbiamo incontrato Emanuele Aronne (nella foto con la sindaca Chiara Frontini) assessore all’urbanistica ed edilizia al comune della città per fare il punto della situazione su bonus e superbonus legati al mondo delle ristrutturazioni edilizie, dopo la decisione del governo di abolire sconto in fattura e cessione del credito per i nuovi cantieri, intervento che metterebbe fine alla possibilità di ristrutturare casa senza sostanzialmente anticipare alcuna spesa per i cittadini e bloccando uno dei settori vitali per l’economia italiana.

Il comune di Viterbo non è rimasto in finestra, ed ha approvato la scorsa settimana un atto di indirizzo per far acquistare al comune i crediti edilizi delle aziende.

Il Consiglio dei ministri ha però  varato un decreto che, dalla sua entrata in vigore, vieta alle pubbliche amministrazioni di diventare cessionarie di crediti d’imposta. Quindi ora assessore cosa succede?

Il dl blocca lo sconto in fattura e la cessione del credito solo per nuovi interventi salvaguardando quelli in essere. l’amministrazione ha approvato una delibera di giunta in data antecedente al  decreto legge del governo. Intento dell’amministrazione era di acquistare crediti non dai privati ma dalle banche in quanto crediti certificati, permettendo, previo accordo con le stesse, di riaprire l’acquisto di crediti in piccoli tagli a pmi e cittadini. Nonostante la situazione attuale e consapevoli che entro 60 giorni il decreto dovrà essere convertito in legge, il comune ha deciso comunque di continuare concretamente a lavorare per cercare una soluzione proponendo delle soluzioni praticabili con il coinvolgimento di Anci, associazioni di categoria e associazioni sindacali, certi che nella conversione la legge possa certamente essere migliorata.

Il ministro Giorgetti ha però dichiarato che il superbonus non sarà toccato, ma interverranno solo sulla cessione dei crediti d’imposta ci può spiegare meglio?

Semplicemente la misura del superbonus rimarrà (art.119) ad essere vietato sarà  lo sconto in fattura con successiva cessione del credito. In sostanza se un privato vuole efficientare un fabbricato di sua proprietà dovrà pagare gli interventi ed avrà comunque un beneficio fiscale nei successivi 4 anni per un importo pari al 110% di quanto speso.

Per Viterbo e la sua economia cosa comporterebbe la conversione in legge del decreto “anti” bonus edilizia?

Il decreto legge ha comunque fatto un passo avanti rispetto al passato andando a togliere la responsabilità solidale sulla provenienza dei crediti e questo potrebbe permettere alle banche, per esempio, di realizzare prodotti finanziari con i crediti acquistati e riaprire le cessioni.

In origine il super bonus prevedeva la “responsabilità solidale”,  in caso di truffa o corruzione,  nei vari passaggi di un credito originariamente “corrotto”, questo rimaneva tale in qualsiasi sua cessione. Quindi, se si accertava che chi aveva generato il credito aveva fatto una truffa quel credito veniva annullato anche se era stato ceduto ad altri.  Di conseguenza le banche non hanno più potuto mettere sul mercato crediti con tale rischio. Il governo ha tolto la responsabilità solidale, che rimbalzava anche su gli altri acquirenti dell’imposta, ora  in parole povere, la colpevolezza rimane a chi l’ha generata. Qualsiasi Pa non corre rischi nell’acquisto di crediti perché direttamente esigibili e garantiti. Le Pa, come il Comune di Viterbo,  devono poter  comprare i crediti, che per lo Stato sono un debito definito, con il loro acquisto vengono rimessi  in circolo a proprio vantaggio. Il vero problema ora è che le aziende ed i privati non hanno più tempo per attendere, le prime perché ormai a corto di liquidità ed i secondi perché obbligati a concludere i lavori in breve. il settore edile e metalmeccanico è trainante per la nostra economia. Questa amministrazione metterà  in campo incontri e  concertazione con imprese  e  associazioni di categoria, tra cui una mobilitazione spontanea l’11 marzo”.

b.f.