Torna il 26 febbraio nel reatino una delle tradizioni uniche del Lazio
CASTEL DI TORA (RI)- E’ tra le feste più gettonate della Sabina. E’ tra le sagre più amate di Rieti e dintorni. Finalmente torna, per la gioia dei buongustai che inforchettano fino all’ultimo boccone e senza riprender fiato, per l’estro di foodblogger che prima di far giungere il boccone tra le fauci immortalano il momento, ma finalmente, anche per chi è dietro le quinte. Coloro che con passione e dedizione da 100 anni preparano il polentone al sugo di magro di Castel di Tora. Domenica 26 febbraio si festeggia il secolo. Cento anni, trentaseimila e cinquecento giorni da quella prima volta in cui aringa, tonno, baccalà e alici si sono tutte incontrate nel sugo che ha cosparso la polenta, anzi il polentone, l’unico del Lazio ad aver il gusto di magro.
La tradizione vuole che alla vigilia della Pasqua il sugo con cui condire sia un “sugo di magro” ed eccovi serviti. In una comoda e accogliente tenso struttura, con le note che accompagnano gli eventi di piazza, prende vita, sulle sponde del Lago del Turano la Centesima edizione della Sagra del Polentone. Domenica 26 febbraio il borgo dal fascino magico celebra il piatto povero ma ricco al tempo stesso di sapori e storia, che unisce idealmente l’Italia da Nord a Sud. Da queste parti, poi, la polenta non è solo una tradizione secolare, ma una vera e propria istituzione: Castel di Tora è infatti uno dei sedici paesi che compongono l’Associazione Culturale dei “Polentari d’Italia”, uniti dalla stessa voglia di riscoprire le tradizioni e confrontarsi attraverso questo piatto. Il 26 febbraio a mezzogiorno – all’interno di una comoda struttura al coperto – inizierà la distribuzione del famoso polentone, e tra un piatto e l’altro i visitatori potranno assistere a un piacevole intrattenimento musicale, oppure curiosare fra gli stand di oggettistica e di prodotti tipici. Ottimo cibo e tanto divertimento quindi, ma non solo: la “Festa del Polentone” rappresenta un’ottima occasione anche per chi ama scoprire i gioielli meno conosciuti del nostro Paese. Castel di Tora, arroccato sulle rive dello splendido Lago del Turano, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia e offre ai turisti angoli caratteristici e scorci mozzafiato. E così si potrà passeggiare all’interno dell’antico borgo passando sotto la torre esagonale medievale dell’XI secolo, adiacente al Palazzo Scuderini, e poi su per i vicoli che conducono a piazzette ben tenute e curate; e ancora scoprire mura e torrette trasformate in case e ancora archi, scalinate, grotte e cantine scavate nella roccia. Fino al 1864 il paese si chiamava Castelvecchio, poi si decise di legare il suo nome a Tora, antico insediamento sabino nel quale avvenne – nel 250 d.C. – il martirio di Santa Anatolia. A lei è dedicato un santuario, che si erge su una collina attigua al borgo.