FIUMICINO – Si era reso latitante per evitare l’arresto. E aveva iniziato una nuova vita all’estero con un nome falso. Da lunedì, però, il narcotrafficante Fabrizio Capogna è tornato in Italia.
Ad accoglierlo all’aeroporto di Fiumicino, l’uomo ha trovato gli agenti della squadra mobile. Sul 39enne pendeva da un anno un mandato di arresto europeo.
Nel marzo 2022 era rimasto coinvolto nell’Operazione “Spongebob“, in cui erano state arrestate 10 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Tra queste la cantante albanese Elsa Lila, la bambina prodigio della canzone albanese, che nel 2003 ha debuttato al festival di Sanremo, per poi tornare a calcare lo stesso palco quattro anni dopo. Per lei, accusata di essere la contabile della banda, si sono aperte le porte di Rebibbia.
Capogna per sfuggire alla cattura si era rifugiato in Spagna, dove si nascondeva con un nuovo nome e dei documenti falsi intestati a Del Campo Trigo Josè David. L’uomo era stato prima rintracciato all’aeroporto di Madrid, mentre stava per prendere un volo per Santo Domingo. Poi all’interno di una abitazione della città valenciana San Antonio de Benageber, dove è stato tratto in arresto dalla polizia locale.
Una casa a Torrevecchia e un box ad Acilia per custodire la droga, macchine intestate ad altri per spostarla e due bar in cui si davano appuntamento per dei veri e propri summit. Tra il Vivas Caffè e l’Antichi Sapori di Acilia, Fabrizio Capogna fino a non molto tempo fa incontrava i nomi che contano nel palcoscenico criminale romano.
Sempre con Petrit Bardhi, al suo fianco. “Titi“, così è conosciuto tra le strade della Capitale il socio di Capogna, è un “soggetto di spicco della malavita albanese dedita al traffico degli stupefacenti, notoriamente collegato a Arben Zogu e Dorian Petocu“, sostiene il pm Mario Palazzi riferendosi a quegli albanesi che hanno fatto la recente storia della criminalità romana legandosi alla batteria di ponte Milvio di Fabrizio Diabolik Piscitelli, il leader degli Irriducibili della Lazio ucciso il 7 agosto 2019 al parco degli acquedotti, nell’ambito di una faida con i fratelli di Casalotti, Enrico e Leandro Bennato.
A Capogna la violenza non sembra interessare particolarmente. Ha sempre preferito fare affari. Affari annotati in un libro mastro custodito da Elsa Lila. L’indagine che ha coinvolto Capogna, Bardhi, la cantante e altre persone che di prodigavano a vendere panetti di hashish con impresso il marchio del cartone animato “Spongebob” è ormai terminata. E proprio adesso Capogna rientra in Italia, giusto in tempo per l’imminente processo.