VITERBO – Sempre più vicina al baratro la Us Viterbese Calcio. Dopo lo scialbo pareggio con il Taranto il direttore generale Francesco Pistolesi ha fatto i bagagli e cambiato aria. Uno scarno comunicato della società ne ha dato l’annuncio.
“La Us Viterbese 1908 comunica che si dividono le strade tra il club e il direttore generale Francesco Pistolesi. A lui un sentito ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni e un sincero augurio per il futuro“.
Già dal pomeriggio di ieri giravano voci incontrollate su presunti emolumenti, rimborsi o cose del genere non date ai giocatori che si sarebbero in qualche modo “ammutinati”. Non sappiamo se è vero e, sostanzialmente, non ci interessa più di tanto. Giocatori così scarsi che si ammutinano fa ridere soltanto sentirlo dire.
Mentre la squadra si appresta a retrocedere (a meno di un miracolo) la società è praticamente destinata al fallimento. Il presidente Marco Arturo Romano poteva intervenire quando gli abbiamo fatto presente dell’ultimo, imbarazzante, bilancio depositato in Camera di Commercio. Intanto qualcuno continua a gioire per la realizzazione del “nuovo stadio”.
Chi ci giocherà? Una nuova formazione nel campionato di Serie D o di terza categoria?
Certo è che, arrivati a questo punto, la sindaca Chiara Frontini, in autotutela ,dovrebbe bloccare qualsiasi delibera di affidamento al presidente ciociaro Marco Arturo Romano. Personaggio che con il calcio c’entra come l’aceto su un piatto di carbonara.
Poco capace, quindi incapace di fare qualcosa di utile (se non per lui) nel calcio professionistico. Al suo arrivo roboanti proclami “porterò la squadra in serie B”. Da quel momento solo ed esclusivamente flop di ogni genere. Che fosse inadeguato al ruolo di presidente di un club glorioso e prestigioso come quello gialloblu lo si era capito quando aveva iniziato a “liquidare” dalla società figure storiche viterbesi o legate alla nostra città e ai nostri colori.
Un manipolo di tifosi, però, inspiegabilmente, ha continuato a dargli corda rendendosi, loro malgrado, complici di questo ennesimo naufragio sportivo.
Non vediamo l’ora di vedere che sorta di stadio costruirà, semmai lo farò, questo presidente. Affidargli i soldi è un rischio che qualcuno si sta prendendo con estrema leggerezza. Riteniamo che qualsiasi decisione debba essere vincolata a due pilastri inamovibili per il bene di Viterbo e cioè due salvezze. La prima sul campo della squadra, fanalino di coda nel girone C della Lega Pro e l’altro societario. A fronte di queste due salvezze si potrà realizzare uno stadio nella speranza che insieme ad un “tempio” del calcio nuovo ci sia anche una società diversa e senza questo soggetto alla sua guida.