Concorsopoli Allumiere – La Corte dei Conti ha chiesto la condanna della commissione d’esame dello scandalo ma ha salvato i politici del PD

Andrea Mori, Elpidio Bucci, Riccardo Rapalli e Valentina De Vietro dovranno restituire 73mila euro. Nonostante ci siano prove su assunzioni farlocche continuano a lavorare indisturbati nella pubblica amministrazione

ALLUMIERE – Questa mattina sulle pagine de “Il Foglio” c’è un articolo a firma di Domenico di Sanzo dal titolo eloquente: “Roma – I “compagni” della concorsopoli del Pd dovranno risarcire la Regione Lazio dei Fratelli d’Italia di Francesco Rocca”.

Iniziamo subito col dire che il titolo non è proprio corretto visto che almeno uno dei personaggi per i quali è stata chiesta la condanna dalla Corte dei Conti a risarcire il danno patito dalla regione Lazio a sinistra non c’ha mai votato.

Dunque oltre al danno erariale, la beffa. Secondo quanto scrive il Foglio ad essere stata danneggiata dai comportamenti dei protagonisti dello scandalo sia stata l’Istituzione allora rappresentata al vertice dall’ex segretario del Pd. Andrea Mori, Elpidio Bucci, Riccardo Rapalli e Valentina De Vietro, coinvolti tre anni fa nella concorsopoli che ha terremotato il Pd laziale, dovranno restituire 72.562 euro alla Regione Lazio.

Grazie allo scoop di Etruria News che fu cavalcato dall’allora consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo ma approfondita con servizi e dibattiti da “Non è L’Arena” di Massimo Giletti oggi si vedono risultati positivi solo all’apparenza. Già perché i veri mandanti di quello schifoso concorso sono rimasti impuniti.

Una battaglia portata avanti con durezza in Consiglio regionale da tutto il gruppo di Fratelli d’Italia.

Secondo i giudici della Corte dei Conti “il Consiglio della Regione Lazio ha assunto, tra gli altri idonei collocati nella graduatoria del concorso da istruttore amministrativo del Comune di Allumiere, due soggetti che, in assenza delle condotte illegittime dei componenti della Commissione, non avrebbero potuto sostenere le prove selettive e dunque riportare
un’idoneità”.

Sì perché, a fine dicembre del 2020, l’Ufficio di presidenza della Pisana ha autorizzato l’assunzione di 16 funzionari da “pescare” attingendo all’ultima graduatoria svolta in Regione, un passaggio consentito dalla legge.

Solo che il ranking più recente era quello del Comune di Allumiere, dove la limpidezza del concorso era stata viziata da una serie di irregolarità, con la commissione esaminatrice accusata di avere cambiato in corsa le regole per ampliare la platea degli “idonei” e dirottarli in altre amministrazioni, tra cui la Regione.

Sindaco di allora era Antonio Pasquini, ex sindaco di Allumiere poi prosciolto che lavorava come collaboratore  con l’ex presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini, mai indagato (questo altro grande mistero) costretto alle dimissioni.

Nel documento dei giudici contabili viene spiegato che le due assunzioni illegittime (riconosciute perché rei confessi) sono quelle di Piera Marmorale (moglie di un altro miracolato e assunto grazie al concorso) e Andrea Aru. I due, tra dicembre 2020 e marzo 2022, hanno percepito rispettivamente dalla Regione 35.558 euro e 37.003 euro. Da qui i 72.562 euro che i tre membri della commissione del concorso di Allumiere e la moglie del presidente di commissione dovranno rifondere nelle casse della Pisana.

La decisione della Corte dei Conti rappresenta una vera e propria stortura. Con questa richiesta, di fatto, Mori e gli altri ogni anno dovrebbero pagare personalmente lo stipendio a Marmorale e Aru. C’è da sottolineare che sotto processo penale c’è Andrea Mori, Bucci e Rapalli. Anche questa appare una stortura perché, come sta emergendo dal dibattimento del processo non c’è traccia di suoi collegamenti con i vincitori di concorso. Collegamenti che invece era fitti con la politica che, guarda caso, è rimasta fuori dal processo. Aggiungiamo per dovere di cronaca che Valentina De Vietro è stata estromessa dal processo perché ritenuta estranea ai fatti e quindi, anche in questo caso, la Corte dei Conti, almeno su lei, ha preso un abbaglio.

Corte dei Conti Allumiere (1)