Regione Lazio – Fatte le Commissioni, mercoledì l’insediamento

Alla viterbese Paterna confermata la prima fascia con Agricoltura e Ambiente. Terza fascia a Mari con gli Affari Europei. Enrico Panunzi (Pd) pluralità informazione

ROMA – La rottura per la mancata assegnazione della presidenza della commissione Sanità, prevista da accordi precedenti, è stata superata.

Lega e FdI hanno ricucito e così si è chiuso il quadro delle nomi individuati per le presidenze delle 13 commissioni permanenti della Pisana. Al Carroccio andranno la presidenza della commissione Turismo, Sport e Cultura, che sarà guidata dal capogruppo Angelo Tripodi, e del comitato di Monitoraggio sull’attuazione delle leggi, dove la presidenza sarà affidata a Laura Cartaginese.

La legge istitutiva di questo organismo (che è paragonabile a una normale commissione permanente) prevede che la presidenza sia alternata: i primi 2 anni e mezzo alla maggioranza e la restante metà del mandato all’opposizione. Tuttavia, l’intenzione è quella di cambiare la norma e affidare la presidenza del Comitato alla maggioranza per 5 anni, visto che nella scorsa legislatura è stata istituita la commissione Trasparenza, che sarà presieduta da un esponente delle opposizioni.

Fratelli d’Italia farà la parte del leone, con 7 presidenze su 11 che spettano alla maggioranza. La Bilancio andrà a Marco Bertucci dell’area Gramazio, della stessa componente fa parte Emanuela Mari (che si era candidata proprio in tandem con Bertucci), che avrà la presidenza della commissione Affari Europei.

Alessia Savo (Frosinone) presiederà la commissione Sanita’, Flavio Cera quella Affari Istituzionali (qui transiterà la riforma dello Statuto della Regione che prevederà l’introduzione di 4 sottosegretari in Giunta), Laura Corrotti l’Urbanistica, Rifiuti e Casa, Enrico Tiero (Latina) la commissione Sviluppo Economico e Valetina Paterna (Viterbo) ad Agricoltura e Ambiente. Forza Italia avrà la presidenza della commissione Lavori Pubblici e Trasporti con Cosmo Mitrano, l’Udc Nazareno Neri presiederà quella sulla Ricostruzione e Mario Crea (lista Rocca) la Formazione e Lavoro.

Le presidenze di due commissioni (Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione e Trasparenza) spettano alle opposizioni, dove c’è il rischio rottura tra Italia Viva-Azione e il PD. I primi sono rimasti fuori dall’ufficio di presidenza (dove invece è presente il M5S) e ora è alto il rischio che non abbiano nemmeno una presidenza delle due commissioni di garanzia perché i Dem intendono tenerle per sé: Marta Bonafoni (attuale presidente della Lista Civica D’Amato ma in predicato di entrare nella segreteria nazionale del Pd) dovrebbe guidare la Trasparenza ed Enrico Panunzi la Vigilanza sull’Informazione.

Una chiusura del quadro in questi termini viene considerata intollerabile da Italia Viva-Azione (rappresentata in Consiglio dalla capogruppo Marietta Tidei e da Luciano Nobili) che, appunto, è pronta a rompere col centrosinistra. Anche i Verdi-Sinistra reclamano la giusta rappresentanza nelle commissioni di garanzia, anche in virtù del fatto che sono stati sempre nel perimetro del centrosinistra in tutte le elezioni. In questo caso, la soluzione del Pd per evitare un altro fronte interno di battaglia politica porta alle due commissioni speciali (Expo e Giubileo) che saranno istituite (probabilmente) prima dell’assestamento di bilancio. Quella che verrà concessa alle opposizioni (verosimilmente Expo ma il tema potrebbe anche cambiare) sarà presieduta dal capogruppo di Verdi-Sinistra, Claudio Marotta.

Nel corso delle prossime 24 ore il quadro nel centrosinistra sarà più chiaro e definito. Domani arriverà il bilancio in aula, il presidente del Consiglio, Antonello Aurigemma, intende formalizzare i decreti di nomina delle commissioni mercoledì e insediarle giovedì, con le votazioni di presidenti e vicepresidenti. Negli organici delle commissioni non dovrebbero essere compresi i 5 consiglieri-assessori di Fratelli d’Italia (Roberta Angelilli, Giancarlo Righini, Fabrizio Ghera, Massimiliano Maselli ed Elena Palazzo) oltre al presidente dell’Aula. Di fatto, quindi, Fratelli d’Italia potrebbe contare su 16 consiglieri (su 22 eletti) in tutte le commissioni e avrà bisogno dell’aiuto degli alleati per evitare brutte sorprese.