Viterbo – Daspo per guardalinee e parente di un giocatore in due partite del settore giovanile

Comportamenti violenti durante le partite Viterbo Football Club e Fulgur Tuscania e A.S. Viterbese 1908 e Audace Cerignola

VITERBO – Gli occhi della Polizia di Stato non si limitano a vigilare soltanto le competizioni sportive professionistiche ma sono puntati anche sui campionati di calcio giovanili e dilettantistici. Non sono infatti passati inosservati i recenti comportamenti violenti di un giudice di gara e di un tifoso parente di un giocatore che dovranno restare alla larga dai campi di calcio per parecchio tempo.

Il Questore di Viterbo, all’esito dell’istruttoria effettuata da personale della Divisione Polizia Anticrimine sportive nell’ambito dello svolgimento di competizioni calcistiche dei tornei under 15 e under 17, ha emesso due provvedimenti di D.A.S.P.O. – Divieto di Accesso alle manifestazioni. Una prima misura è stata emessa nei confronti di un giudice di gara – con mansioni di guardialinee – che, durante lo svolgimento dell’incontro di calcio categoria Under 17 lo scorso 18 marzo presso il campo sportivo “Ellera” di Viterbo tra le squadre “Viterbo Football Club” e “Fulgur Tuscania”, a seguito di una discussione colpiva con la bandierina al volto un giocatore minorenne.

Il secondo DASPO è stato emesso nei confronti di un tifoso, parente di un calciatore, il quale al termine della partita tra le compagini sportive Under 15 “A.S. Viterbese 1908” e “Audace Cerignola”, disputatosi lo scorso 19 marzo al Campo Sportivo del Pilastro “Vincenzo Rossi”, colpiva violentemente con un pugno al volto e con calci l’allenatore della squadra ospite, procurandogli lesioni giudicate guaribili con 25 giorni di prognosi. I provvedimenti emessi prevedono il divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive ed hanno durata, rispettivamente, di 3 e 5 anni.

L’inosservanza della misura è punita con la reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da euro 10mila a euro 40mila e, nei confronti di chi contravviene al divieto, è consentito l’arresto nei casi di flagranza.