Ospedale San Paolo di Civitavecchia, nell’ambito della riorganizzazione strutturale in atto, è stato dotato di un nuovo reparto di Medicina di Emergenza e Urgenza
CIVITAVECCHIA – L’unità operativa, inaugurata stamani dal presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, dal sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco, dal direttore generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga e dal direttore del Dea, Beniamino Susi, è composta da dieci posti letto.
Presente anche la presidente della Commissione Sanità Alessia Savo oltre ai sindaci dell’area braccianese-claudia e al presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino.
Sotto il profilo della strumentazione tecnologica, è completa di tutte le attrezzature medicali di ultima generazione. Una particolare attenzione è stata posta al comfort e all’umanizzazione degli spazi. Il soffitto è stato decorato con stampe che raffigurano il cielo. Le singole postazioni sono distinte con apposita segnaletica e dotate di portaoggetti a disposizione dei pazienti. Il sistema d’illuminazione, installato sul pavimento, permette risparmi energetici e crea un’atmosfera accogliente.
«Sono impressionato dalla presentazione fatta dalla direttrice generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga, circa le tempistiche brevi per realizzare questo reparto, ma soprattutto sono lieto di aver percepito questa coesione forte, senza la quale sarebbe stato impossibile raggiungere un risultato di tale livello. Ho percepito una grande passione tra tutti gli operatori sanitari dell’ospedale che, in tempi recenti, hanno letteralmente gettato il cuore oltre l’ostacolo», ha dichiarato il presidente delle Regione Lazio Francesco Rocca.
«Questo è un ambiente sano, coeso, dove emerge che c’è una grande attenzione alle persone – ha aggiunto il Presidente Rocca – Ed è questo che fa anche la differenza da un punto di vista clinico. Sono particolarmente contento di essere lontano da Roma, perché nel Lazio ci sono tante eccellenze che dobbiamo sostenere, perché capaci di dare risposte al territorio, grazie anche alla collaborazione costante di amministrazioni come quella di Civitavecchia. La Regione accompagnerà sempre questa struttura. Complimenti per un buon modello di reparto che nasce, certamente, dalla capacità di questo dialogo tra le parti. Questa è la via da percorrere».
«Il nuovo reparto – ha commentato il direttore generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga – ci permette non solo di potenziare la capacità di accoglienza del San Paolo, ma anche di offrire un’assistenza più mirata e appropriata ai pazienti critici che si presentano al pronto soccorso. Nell’immediato l’unità operativa ospiterà i degenti ricoverati nella cosiddetta “piastra”, in modo da consentire l’avvio dei lavori di realizzazione di ulteriori sei posti di terapia intensiva e sei di sub intensiva».
«Il mondo dell’emergenza-urgenza ha visto cambiamenti radicali in questi ultimi anni – ha spiegato il direttore del Dea, Beniamino Susi – evolvendo da un luogo di passaggio e spostamento, a luogo di diagnosi e cura. Con l’apertura del modulo si amplia la nostra capacità di risposta e di accoglienza, nell’ambito di un percorso di rafforzamento».
SCHEDA STRUTTURA MEU INAUGURAZIONE 5 APRILE
Con l’apertura del modulo di medicina d’urgenza, con 10 posti letto, nell’ospedale San Paolo di Civitavecchia si realizza finalmente quanto previsto nel piano ospedaliero regionale e si completa un percorso logico che ha visto un rafforzamento dell’emergenza urgenza cittadina , prima con le 5 postazioni di Osservazione Breve Intensiva(OBI) utilizzate a partire dal dicembre 2019 e ora con questi 10 posti letto di degenza, che ampliano la nostra capacità di risposta e di accoglienza .
Il mondo dell’emergenza urgenza si è modificato radicalmente in questi anni, passando da un luogo di passaggio e smistamento a luogo di diagnosi e cura.
Questo ha provocato stravolgimenti organizzativi ma anche una crescita culturale dei medici urgentisti che si sono ritrovati a stabilizzare (sempre)e gestire (spesso), in proprio, svariati quadri clinici, partendo dalle patologie tempo-dipendenti: il trauma, l’infarto, l’ictus, le intossicazioni, fino a situazioni più tranquille.
La specializzazione in medicina d’emergenza-urgenza(MEU) è stata inserita nel mondo universitario solo nel 2009 ,ed è presente in molte università italiane, molto in ritardo rispetto a molti paesi (USA, Canada, Australia, Israele, Regno Unito) e dal 2000 è ufficialmente incorporata nella tabella delle specialità mediche della Comunità Europea.
La specificità della MEU risiede nell’occuparsi trasversalmente di svariate patologie, abitualmente di pertinenza di molte altre specialità medico-chirurgiche, ma che vengono declinate nell’ambito dell’intervento in acuto.
L’approccio del medico d’urgenza è quindi un approccio olistico, a 360 gradi, e prevede quindi competenze trasversali.
Né va dimenticato anche il ruolo sempre più marcato dell’infermiere di area critica nella gestione di questi pazienti che richiede competenze sempre più avanzate e specifiche e quindi è naturale prevedere a breve anche per gli infermieri un percorso universitario di specializzazione.
Le 10 postazioni previste nel modulo, 8 in open space (spazio aperto che consente un controllo a vista dei pazienti da parte del personale sanitario) e 2 postazioni singole per l’isolamento o per pazienti in fase terminale, sono tutte dotate di strumentazioni all’avanguardia e di un monitoraggio continuo.
Le soluzioni adottate per i colori, i disegni, le luci, sono ottimali per garantire una degenza di alto livello anche dal punto di vista alberghiero.
Dal punto di vista strutturale – realizzativo, la realizzazione del nuovo modulo ingegnerizzato rappresenta una vera innovazione nel campo dell’edilizia sanitaria.
La particolarità di quest’opera è insita nel sistema costruttivo che ha caratteristiche di modularità a capriate metalliche, senza pilastri intermedi; questo permette di avere una grande flessibilità e fluidità degli spazi, ottimizzazione dei tempi di realizzazione senza rinunciare alle più alte prestazioni di comfort climatico ed acustico.
Rispondente all’evoluzioni esigenziali del Nosocomio può essere riconvertito qualora ci sia la necessità di esercitare un cambio di destinazione non comportando alcuna modifica a livello strutturale ed impiantistico.
Rispettoso dei requisiti strutturali e tecnologici, è stato concepito con una particolare attenzione agli aspetti di umanizzazione ed ergonomia degli ambienti.
All’interno vi sono stampe a controsoffitto che ricreano un cielo reale, illuminazioni ambientali a pavimento, visive di controllo trasparenti per facilitare le operazioni di controllo ed osservazione dei pazienti, segnaletica e diciture per l’identificazione degli ambienti.
L’opera è inoltre completa di tutte le attrezzature medicali di ultima generazione.
Il nuovo reparto di Medicina d’Urgenza, strettamente correlato al Pronto Soccorso, è sorto in pochi mesi, lo stesso edificato su un’area esterna ha fortemente mitigato l’impatto sulla continuità dell’attività sanitaria.
La nuova struttura si colloca in adiacenza della stessa quota di calpestio del Presidio Ospedaliero ed è ad esso collegato per mezzo di un tunnel coibentato e climatizzato.
Il modulo di cui si discorre si configura come un polmone per l’Ospedale San Paolo, che permetterà tra l’altro di dare avvio ai lavori di adeguamento degli ambienti del Pronto Soccorso ospedaliero, in attuazione all’art.2 del DL 34/2020 e s.m.i., ospitando temporaneamente i pazienti originariamente destinati al suddetto dipartimento.
E’ stato pertanto creato un percorso coperto di accoglienza “camera calda”, antistante alla nuova struttura, per mezzo del quale gli operatori sanitari possano condurre, direttamente, gli utenti all’interno del reparto.
Un’opera, in conclusione, strategica e precorritrice dei continui cambi esigenziali legati all’esercizio dell’attività assistenziale.