CIVITAVECCHIA – Ennesimo atto giudiziario coinvolge l’Università Agraria della Città di Traiano. Questa volta la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha chiesto misure cautelari personali quali l’interdizione dai pubblici uffici da rinnovare al presidente Daniele De Paolis ed estesa anche a carico (dell’imbarazzante facente funzioni prima e vice presidente oggi) Damiria Delmirani oltre che del consulente romano Vincenzo Danilo Pesce.
894eab90d3d2ba50dda53d403dd9b80a0a93ddccLa misura cautelare è stata chiesta a seguito delle contestazioni di falso in bilancio dal parte del sostituto procuratore Federica Materazzo.
Daniele De Paolis è difeso dall’avvocato Lorenzo Mereu mentre Damiria Delmirani è assistita da Ivana Manni.
I tre soggetti sono stati interrogati dal magistrato qualche giorno fa ed hanno risposto alle domande respingendo ogni addebito.
L’accusa è di aver manipolato i bilanci spostando le voci di spesa da un capitolo all’altro nascondendo le perdite e falsificandone i contenuti.
Mentre il giudice per le indagini preliminari, dottor Francesco Filocamo del Tribunale di Civitavecchia si è riservato sulla decisione, che dovrebbe comunque essere pubblicata a breve, il presidente dello stesso Tribunale, dottor Francesco Vigorito è al centro di feroci polemiche per non aver applicato la sentenza di un suo giudice che ha annullato tutte le delibere a firma della Delmirani e stabilito che la stessa ha ricoperto in modo illegittimo ed arbitrariamente il ruolo di facente funzione. Invece di provvedere senza indugio alla nomina del commissario sembra stia inspiegabilmente tergiversando non tenendo conto della sentenza emessa dal “suo” giudice dottoressa Giulia Sorrentino.
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Una situazione che sta imbarazzando non poco il palazzo di giustizia. Il presidente ha chiesto un tentativo di conciliazione tra le parti fissando un’apposita udienza che però non potrà celebrarsi proprio perché, per sentenza, Damiria Delmirani è stata destituita da quell’incarico.
Ormai le vicende dell’Università Agraria somigliano sempre di più a quelle telenovelas anni ’80 dove quando tutto sembrava finire, all’improvviso, arrivava l’ennesimo colpo di scena.
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.