Intanto l’avvocato del commercialista Pesce invia una rettifica: “Il mio assistito non è stato mai ascoltato in Procura”
CIVITAVECCHIA – Domani finalmente l’Università Agraria avrà il via libera al commissariamento e sarà liberata dopo anni di mancate libere elezioni.
Il presidente del Tribunale di Civitavecchia Francesco Vigorito ha annullato l’udienza prevista domani (per quello appariva un inutile e maldestro tentativo di conciliazione) e preso atto non solo della sentenza del giudice Giulia Sorrentino che ha inficiato tutti gli atti della facente funzioni Damiria Delmirani ma anche della nuova ordinanza interdittiva emessa il 14 aprile scorso dal giudice per le indagini preliminari Francesco Filocamo e nominato un curatore speciale nella figura di Bruno Capponi. Spazzati via De Paolis e soci.
NOMINA CURATORE SPECIALEUna liberazione per la città, per i soci e soprattutto per arrivare a determinare una verità tenuta nascosta con artifici e sotterfugi messi in atto da due sole persone.
Nel frattempo l’avvocato del commercialista Vincenzo Danilo Pesce ha inviato una rettifica al nostro blog che pubblichiamo integralmente dove ci spiega che il suo assistito non è stato sentito dalla Procura di Civitavecchia e, cosa falsa (la scrive lui) non ci sarebbe stata nessuna richiesta di interdizione né tantomeno risulta essere indagato.
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In realtà il suo assistito, insieme al presidente Daniele De Paolis e alla vice Damiria Delimirani risultano essere indagati degli art. 110 e 117 c.p. e 2621 c.c. “perché, al fine di conseguire un ingiusto profitto, De Paolis Daniele in qualità di presidente del consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia, Damiria Delmirani in qualità di membro del consiglio d’amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia con delega al bilancio, Pesce Vincenzo Danilo quale extraneus che ha redatto la relazione contabile approvata dal cda con delibera n. 36 del 03/08/2021 ed allegato al bilancio, consapevolmente esponevano nel bilancio 2020 approvato con delibera 39 del 30/11/2021 fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero in modo concretamente idoneo a indurre i terzi in errore; in particolare, nel Bilancio 2020, sulla scorta della relazione redatta da Pesce Danilo – che era stato incarico di effettuare una ricognizione dei crediti vantati dall’ente e maturati nel periodo 2007/20220 indicavano la maggiore somma di 280.438 euro alla voce “crediti esigibili”.
Ovviamente viene contestato anche il reato di false comunicazioni sociali e ritenuto che sui tre, secondo il sostituto procuratore Federica Materazzo sussistono gravi indizi di colpevolezza evidenziati dall’esposto denuncia presentato da Mauro D’Andria, Vincenzo Battilocchio e Pasquale Marino.
L’inchiesta è stata sviscerata dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Civitavecchia che ha sottoposto il telefono cellulare della Delmirani ad una copia forense per altro procedimento penale in corso e cioè quello che ha portato agli arresti domiciliari Daniele De Paolis e che la vede rinviata a giudizio.
Dalle chat di whatsapp della Delmirani sono emerse molte informazioni utili alle indagini così come il perito nominato dal tribunale di Civitavecchia, Stefano Rossi, ha evidenziato come la relazione redatta dal commercialista Vincenzo Danilo Pesce unitamente alla documentazione contabile utilizzata erano da ritenersi del tutto contrari al principio di prudenza cristallizzato nel codice civile.
Dai messaggi whatsapp appare evidente, secondo il magistrato, “l’effettiva volontà manipolatoria dei dati effettivi di bilancio da parte degli indagati dove traspare in modo evidente che abbiano agito allo scopo di conseguire un ingiusto profitto”.
La richiesta di interdizione dai pubblici uffici a carico dei tre indagati nasceva dall’evidente “scaltrezza” evidenziata nel “mascheramento” degli effettivi dati contabili al fine di occultare le perdite effettive sia nel bilancio 2020 che nei successivi.
Nella richiesta la procura ci va giù pesante: “… gli indagati hanno dimostrato una pervicacia al di fuori del comune posto il fatto che gli stessi hanno posto in essere una serie di azioni al fine di ricorrere ad artifici contabili al solo fine di mascherare le perdite anche nei successivi bilanci anche grazie ad un elemento esterno al consiglio d’amministrazione – l’indagato PESCE VINCENZO DANILO – tramite la manipolazione dei dati contabili…”.
Come detto la misura dell’interdizione dai pubblici uffici è stata applicata ai soli Daniele De Paolis e Damiria Delmirani con contestuale divieto temporaneo di ricoprire uffici direttivi in imprese e persone giuridiche pubbliche per il periodo di un anno.
Rigettata la stessa richiesta a carico di Vincenzo Danilo Pesce di divieto di esercitare in modo temporaneo la professione di commercialista.
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