VITERBO – Prenderà il via il 29 aprile e terminerà il 27 maggio, la prima edizione del Festival Nazionale di Teatro Alberto Corinti che prevede la realizzazione di 7 spettacoli, un seminario presso il Teatro dell’Unione e un incontro presso il foyer dello stesso teatro.
Un mese di eventi in cui saranno coinvolte numerose compagnie provenienti da tutta Italia.
Si inizia sabato 29 aprile alle ore 21.00 con un classico della comicità: Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo, presentato dalla compagnia Teatro dei Dioscuri di Campagna (Salerno).
Una delle primissime commedie di Eduardo, narra le vicende di una scalcinata compagnia teatrale che si trova ospitata in un albergo. Quindi teatro nel teatro. La messinscena gioca sul sottile filo che separa realtà e finzione, passando attraverso la pazzia, tra momenti di gag e momenti di sospensione drammatica. Con questo lavoro la compagnia si è classificata come migliore spettacolo alla 73° edizione del Festival Nazionale d’Arte Drammatica di Pesaro nel 2019.
Venerdì 5 maggio alle ore 17.00 nel foyer del Teatro dell’Unione ci sarà l’incontro – dibattito Teatro: il gioco della terapia per approfondire con esperti del settore la realtà e le prospettive artistiche e terapeutiche del teatro sociale integrato. L’incontro sarà a cura di Paolo Manganiello e sarà ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Lo scopo è quello di fare il punto sul teatro integrato (socio-riabilitativo) come branca del teatro sociale, soprattutto per quanto riguarda la città di Viterbo: quali sono le novità, le proposte e le prospettive, in un’ottica di collaborazione e scambio tra le diverse realtà e professionalità coinvolte. Parteciperanno tutti coloro che a vario titolo prendono parte a percorsi, proposte e progetti in ambito di teatro socio-riabilitativo.
Sabato 6 maggio alle ore 21.00 ritorna la prosa con la compagnia cremonese Qu.Em. Andrà in scena il dramma Gli altri, una riflessione sulla persistente vitalità delle tante forme di intolleranza e discriminazione in cui i vari protagonisti sono, ogni volta, un uomo e una donna qualunque; non hanno colpe, ma qualcuno (o la società) ha deciso che non sono degni di vivere e scegliere liberamente la loro vita. La messinscena utilizza vari strumenti multimediali (video, musica e immagini).
Giovedì 11 maggio dalle ore 16.30 alle ore 18.30 Chiara Palumbo e Paolo Manganiello dell’Associazione Astarte terranno un seminario-laboratorio aperto di teatro integrato.
Il laboratorio prevede un pomeriggio di “gioco” e di scambio sul palcoscenico del teatro Unione, aperto al pubblico. Una serie di esercizi e di scambi presi in prestito dalle pratiche, tecniche e metodologie utilizzate a teatro, per giocare con tutti coloro che vorranno provare questa particolare esperienza insieme agli “attori” della compagnia Integramente di Viterbo.
Il laboratorio è gratuito per un massimo di 20 partecipanti. Per iscriversi è necessario inviare una email a teatrounioneviterbo@gmail.com entro il 4 maggio.
La compagnia Teatro Finestra di Aprilia (Latina) sabato 13 maggio alle ore 21.00 porterà in scena Tango, di Francesca Zanni. Teatro denuncia di grande impatto emotivo. Un atto unico che ci parla dei desaparecidos argentini e dei figli rubati. Un uomo e una donna raccontano la loro storia senza mai parlarsi direttamente. Sono storie che si raccontano su due piani storici differenti ma fanno parte della stessa storia. La forza della giovinezza, l’orrore per la perdita dell’identità e la passione per il tango.
Venerdì 19 maggio alle ore 21.00 la Compagnia Gruppo PEGASO diretta da Chiara Palumbo presenta Follia. “Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.” Metti un teatro, dove tutto può esistere, anche “un mondo diverso da quello che esiste per gli altri”. Metti una performance che non è solo intrattenimento o solo divertimento. Metti uno spazio scenico che serve ad esaltare il senso di ciò che si vuole raccontare, il messaggio che si vuole lasciare.
Sabato 20 maggio alle ore 21.00 è il turno della compagnia viterbese I Giovani con Un’aria di famiglia, un testo di Agnès Jaoui e Jean Pierre Bacri. Una commedia dal sapore agrodolce. La famiglia Menardi conserva l’abitudine di andare tutti i venerdì della settimana a cena al solito ristorante. Questa volta un inatteso fuori programma blocca tutti nel locale di Enrico. Costretti a rimanere tutti insieme nel locale, i membri della famiglia cominciano un lento, inesorabile esame che disvela le mai sopite ruvide relazioni familiari.
Venerdì 26 maggio alle ore 21.00 la Compagnia Integramente diretta da Paolo Manganiello presenta Chiusi Fuori. L’evento è realizzato grazie alle associazioni Astarte e Amici di Galiana, e grazie al patrocinio e alla partecipazione degli ospiti del San Raffaele di Viterbo.
Lo spettacolo è un tentativo. Un tentativo di apertura in una “finestra illuminata” che ha nome di palcoscenico. Un “gioco” necessario. Qualcosa che si distacca fortemente da tutto ciò che è semplice spettacolo, che attiene maggiormente ad un esercizio di ricerca e di approfondimento su ciò che è più prossimo al teatro in senso stretto. Un pensiero urgente più da sentire che da guardare. Prossimo alla ritualità che il teatro suggerisce. Non c’è una storia, ma ci sono tante storie, individuali, che diventano, per un breve segmento di tempo, plurali. I singoli elementi infatti si fondono per dar vita ad un evento creativo complesso che supera in qualità e potenza la somma degli elementi che lo compongono.
Sabato 27 maggio alle ore 21.00 sarà la volta di Tre sull’altalena, presentato dalla Compagnia Ronzinante di Merate (Lecco). Una delle commedie più conosciute e rappresentate di Luigi Lunari. Tre uomini: un commendatore, un capitano dell’esercito e un professore si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse; il commendatore per un incontro galante, il capitano per trattare un acquisto di materiale bellico, il professore per ritirare un pacchetto. Ma cos’è esattamente quel luogo? È possibile che tutti e tre abbiano avuto l’indirizzo sbagliato? La strana situazione accresce il mistero quando i tre uomini, pur volendo, non possono uscire dalla stanza. Ne risulta un dialogo umoristico centrato sui temi importanti di vita e morte, destino, predestinazione e libero arbitrio, esistenza di Dio ed ateismo.
Il costo dei biglietti per gli spettacoli teatrali è di 5 euro e saranno acquistabili esclusivamente presso il botteghino del teatro dell’Unione, in piazza Verdi 10, a Viterbo.
Per informazioni è possibile contattare il numero 388 950 6826, dal martedì al sabato e nei giorni di spettacolo, con orario 10-13 e 15-19, oppure è possibile consultare il sito teatrounioneviterbo.it o i profili social del Teatro.
Il Festival Nazionale di Teatro Alberto Corinti è un progetto di Associazione Culturale Villanova Aps e del Comune di Viterbo in collaborazione con Astarte, realizzato in sinergia con ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio e con il patrocinio della UILT (Unione Italiana Libero Teatro).
Alberto Corinti, classe 1929, è stato attore e promotore della cultura teatrale viterbese: dopo un periodo di appartenenza al gruppo “Il Camino”, fonda il Gruppo d’Arte Drammatica “Le Maschere”, di cui diviene Direttore Artistico, portando in scena con Quirino Galli alla regia spettacoli d’avanguardia per tutti gli anni ’60.
Nel 1979, grazie alla possibilità di poter disporre di uno spazio teatrale a Villanova (reso disponibile dal parroco don Armando Marini), nasce il gruppo che nel 1982 si costituisce formalmente come Associazione Compagnia teatrale “I Giovani”, che continua tutt’oggi la sua attività.